A piedi e con le ciaspole per scoprire la montagna barghigiana

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LA VETRICIA – Sono stati oltre 35 i partecipanti alla seconda edizione della ciaspo-trek “Riscoprire la Vetricia” che domenica scorsa si è svolta nella montagna barghigiana. Con l’importante obiettivo di valorizzare proprio la montagna barghigiana e le sue potenzialità relative agli sport invernali ed anche al turismo legato alla montagna durante tutto l’arco dell’anno.

La montagna barghigiana, pur se bellissima e ricca di attrattive, non è mai stata valorizzata nei decenni come forse avrebbe dovuto ed è mancata in particolare attenzione proprio al potenziamento della sua vocazione turistica e sportiva montana.

Da un paio di anni a questa parte proprio con questa finalità si svolge anche questa iniziativa che, grazie alla sinergia di tante realtà pubbliche e private, dalla Vetricia porta alla scoperta dei boschi innevati dell’Appennino, a due passi dal rifugio Giovanni Santi che, grazie anche alla nuova gestione, sta indubbiamente diventando, o quanto meno ci prova con tutto l’impegno a farlo, il cuore ed il punto di riferimento delle attività ricreazionali legate alla nostra montagna. Ci prova anche perché ogni tanto ci vorrebbe più attenzione e supporto al lavoro di persone come Chiara e la sua famiglia e di tutte le associazioni e le realtà coinvolte in iniziative come quella di domenica. Ad esempio, considerato che la strada che porta alla Vetricia, pur se non collaudata, è l’unica di accesso alle bellezze della montagna barghigiana, bisognerebbe che Comune, ASBUC ed autorità competenti trovassero alla fine una soluzione congiunta per garantire la sua adeguata (e attualmente assente) apertura anche durante i periodi invernali, quando ghiaccio e neve costringono altrimenti, come successo ieri, a modificare l’itinerario della passeggiata ed a farla partire da Renaio anziché dalla Vetricia. Allontanando  in generale i visitatori potenziali della montagna barghigiana, durante i mesi invernali, da quello che potrebbe essere il luogo ideale per intraprendere ciaspolate, trekking o anche solo per trascorrere una giornata di relax in montagna.

Un tavolo di confronto per garantire una adeguata apertura di questi cinque chilometri di strada sarebbe auspicabile anche per mantenere aperto un collegamento indispensabile anche per operazioni di soccorso e recupero in montagna. Se si vuole valorizzare la nostra montagna bisogna partire anche da qui.

Detto questo torniamo alla Ciaspo-Trek che indubbiamente ha portato tanta gente alla scoperta delle faggete e dei sentieri innevati della nostra montagna, grazie anche alle guide dell’associazione Stray dogs outdoor, Alice e Giacomo. Guide ambientali, figura che peraltro manca dalla nostre parti, che provengono “dal di là dell’Appennino” ma che amano il nostro territorio in egual misura.

A garantire la buona riuscita della manifestazione, ma anche a rendere particolarmente calorosa l’accoglienza ed il supporto dei partecipanti, un nutrito numero di realtà a cominciare dai partner dell’evento: ASBUC Barga, sezione CAI di Barga, Comune di Barga e Pro Loco Barga ma anche da tante aziende.

Il tutto anche attraverso di omaggio speciali messi a disposizione da varie realtà ed anche con il supporto del CAI di Barga che insieme a Pro Loco e ASBUC ha offerto un ristoro che, visto il cambiamento del tracciato, è stato organizzato a metà percorso, proprio presso il rifugio della Vetricia, a metà mattinata.

La ciaspolata è iniziata poco sopra il rifiglio Santi e si è snodata lungo lo sterrato che arriva alla Caciaia ed in parte attraverso il sentiero 20, inoltrandosi nelle faggete per qualche chilometro.

Per molti, poi, finale in bellezza con il pranzo presso il rifugio Santi che ha chiuso una giornata con la montagna e per la montagna barghigiana.

Non sarà peraltro questa l’unica iniziative che, grazie a varie realtà ed all’associazione emiliana, vedrà protagonista nei mesi a venire  il nostro territorio.

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