Ancora una volta, tra poche ore, il nostro cielo si riempirà dello sfrecciare delle Befane chiamate a portare la felicità ai bimbi che le attendono con trepidazione.
Qualcuno sarà un po’ più spavaldo e qualcun altro, sopraffatto da un’emozione troppo grande, si stringerà alla mamma cercando sicurezza e protezione, tra gli incoraggiamenti dei più grandi.
E’ un rito magico che si ripete da tempo immemorabile e che fa parte di noi stessi come la Pania, il Serchio e la stessa aria che respiriamo.
Perché, per i pochi che ancora non lo sanno, da noi le Befane sono di casa e volano davvero!
Anche quei forestieri un po’ scettici che vengono a vivere qui, dopo un po’ smettono di stupirsene e di chiedersi come sia possibile perché, per chi ha occhi e cuore per vedere, la risposta è chiarissima.
La misteriosa forza che fa librare le scope scaturisce dalla gioia sui volti dei bimbi, dai loro sorrisi innocenti e dall’amore che unisce le famiglie nell’attesa dell’eterna vecchietta, ed è la stessa energia che ci lega in questa meravigliosa comunità decisa a preservare la propria tradizione contro un consumismo che pretenderebbe di dirci anche cosa sognare e come e quando farlo.
Fate attenzione, care Befane, volate con prudenza… e state certe che dal cielo, oltre la luna che rischiara la valle, oltre le stelle che vi indicano la rotta, gli occhi buoni del Tiglio, dell’Evelina e dell’Annona seguiranno le vostre evoluzioni e vi proteggeranno come sempre.
Buon lavoro, angeli di questa notte fatata, e grazie di volare ancora una volta per tutti noi.
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