Il Giornale di Barga è un vecchio amico che entra nella mia casa da quando internet non era immaginato neanche dalla fantascienza e lui era l’unico mezzo che, oltre alle lettere, tenesse i contatti con i nostri cari lontani di là dal mare.
A causa di questa meritoria e insostituibile funzione ho sempre avuto nei confronti suoi e in quelli di chi lo realizzava quel sentimento di ammirazione e riconoscenza che sento forte tuttora.
Proprio per questo quando il suo direttore mi ha proposto di scrivere periodicamente qualcosa per l’edizione online ci ho messo parecchio tempo a farmi convincere: “A chi avrebbero potuto interessare quelle quattro bischerate che scrivo sul mio profilo Facebook?”
Il Luca può confermare che vincere la mia resistenza non è stato facile ma, visto che ormai sono qui e che il 2022 sta finendo, si suppone che debba scrivere qualcosa.
Potrei raccontare di quella volta che a Sestola c’era così tanta neve che dalle piste del Cimone scendevamo fino in paese con gli sci ai piedi in un tripudio di luci multicolori e fiocchi di neve e tutti ridevamo increduli e felici.
O di quando, all’Abetone, ero così sbronzo che mi trovarono in macchina fermo davanti al Lupo Bianco aspettando che passasse il treno perché vedevo distintamente un passaggio a livello con le sbarre abbassate e le luci lampeggianti e non c’era verso di convincermi del contrario… inutile dire che me l’hanno rinfacciato per anni.
Insomma, tutti abbiamo degli ultimi dell’anno memorabili che ci portiamo nel cuore e non mi sembra il caso di propinarvi nei dettagli uno dei miei.
Meglio, quindi, approfittare di questo spazio per farvi i miei migliori auguri per un fantastico 2023 che sia migliore del 2022 (non dovrebbe essere difficile), che vi porti tanta salute e realizzi i vostri sogni!
p.s.
Nel caso che aveste intenzione di spendere una fortuna in quei botti che spaventeranno i nostri piccoli amici pelosi, pensate che quei soldi potrebbero, magari, fare comodo a qualche anziano solo e al freddo.
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