La messa di mezzanotte

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Nel presepio i Re Magi, dopo un lungo viaggio guidato dalla Stella Cometa, erano arrivati alla capannina e tutto era ormai pronto; mancava solo Gesù Bambino, ma per metterlo nella mangiatoia c’era da aspettare che nascesse nel gelo di questa Notte Santa.
E così, lottando contro sbadigli e palpebre sempre più pesanti, noi bimbi cercavamo di resistere alle lusinghe del sonno che subdolamente ci avvolgeva nelle sue impalpabili spire.
Per chi veniva sempre spedito a letto subito dopo Carosello non addormentarsi durante la Messa di mezzanotte era una grande impresa che metteva a dura prova anche la più ferrea volontà.
Complice la fioca luce delle candele che accarezzava i freddi marmi con riflessi rosati e quel poco di tepore che contrastava col freddo pungente fuori dalla chiesa, spesso venivamo colti a sonnecchiare nelle panche di legno che, per quanto scomodissime, non ci erano di alcun aiuto nel restare svegli.
Una discreta scrollatina accompagnata da un sorriso pieno d’amore da parte della mamma bastava a rimetterci in riga per qualche sofferto minuto ma, poi, il sipario delle palpebre tornava a calare senza che potessimo farci nulla.

 

“Tu scendi dalle stelle o Dio del cielo
e vieni in una grotta al freddo e al gelo…”

Finalmente terminata la solenne funzione, ci attardavamo coi genitori per qualche minuto nel gelo del sagrato per scambiare auguri, abbracci e sorrisi con parenti e amici e poi correvamo a casa, impazienti di collocare Gesù Bambino al posto d’onore nel presepio perché solo allora sarebbe stato veramente Natale.
Il Natale vero, quello dei tempi più semplici e puri, quello che celebrava la nascita del Messia venuto al mondo per salvarci e che era assolutamente privo di quella pesante e opulenta cappa di consumismo che adesso ne soffoca il significato più autentico.
Per i regali si doveva aspettare la Befana e trovo che il separare di un paio di settimane l’aspetto religioso da quello meramente commerciale fosse una delle usanze più sagge tra quelle che regolavano un mondo che, purtroppo, abbiamo perso.

 

BUON NATALE!

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