BARGA – Lo scorso anno la nuova impennata dei contagi tra dicembre e gennaio fece annullare il tutto, ma stavolta ci siamo. Il 5 gennaio non solo si celebrerà a Barga la tradizione della vigilia della Befana con la festa per i bambini il pomeriggio e la rassegna delle Befane e dei gruppi mascherati la sera, ma si sottolineerà anche un’altra bella tradizione, tutta barghigiana: una delle più tradizionali ed apprezzate ricette natalizie barghigiane è infatti senza dubbio quella della “Befana di Barga”, un biscotto tipico e che non ha eguali fuori dal comune di Barga. Alla dolce e inimitabile befana di Barga sarà dedicata la prima edizione del Concorso dedicato in particolare alla migliore befana casalinga, iniziativa che rilancia per queste festività l’Amministrazione Comunale di Barga con la collaborazione anche del nostro giornale.
Come detto il concorso è dedicato alle befane casalinghe, a quelle che si producono insomma nei forni di casa nostra, come da tradizione.
Tutte le donne, e perché no anche i maschietti che lo vorranno e che sono in grado, possono partecipare. Il concorso si terrà nel pomeriggio del 5 gennaio, la vigilia della Befana, nell’atrio di palazzo Pancrazi o in piazza del Comune. Qui dalle 15 alle 17 potranno essere portate le proprie befane che saranno giudicate da una giuria di esperti. Per partecipare è necessario recare 2,5 etti di Befana.
Alla fine la befana più buona tra quelle in gara vincerà il premio di migliore befana del 2023. La premiazione dei vincitori avverrà dopo le 17,30, subito dopo l’esame della giuria che valuterà in particolare il decoro del biscotto, il sapore ed il rispetto della tradizione. Una volta superato l’esame della giuria le befane in gara potranno essere anche degustate da chi lo vorrà e sarà presente.
Per ulteriori informazioni sul concorso si può telefonare anche al giornale di Barga al numero 0583723003.
Una befana inimitabile
Questi sono peraltro proprio già i giorni della “befana” come la si presenta nel territorio di Bara; in molte famiglie è già iniziata la lavorazione anche se il periodo consueto sarebbe prima della vigilia. Si tratta comunque di una ricetta che si tramanda nelle famiglie del territorio barghigiano di generazione in generazione e la cui origine si perde nelle nebbie di tempi lontani. Il bello (ed il brutto) è che non esistono particolari cenni storici sull’origine della “Befana di Barga”. Si sa come è, come si fa, quanto è buona, ma non a quando risale questa tradizione.
La lavorazione richiede qualche ora di tempo ed è anche assai faticosa, ma alla fine il risultato è in grado di regalare grandi soddisfazioni al palato. Le particolari guarnizioni in marzapane, i decori quasi artistici, la consistenza della pasta sono tra i punti di forza e che possono fare la differenza nella Befana della tradizione ma ci sono anche altri particolari.
La pasta, che deve essere morbida, va lavorata poco; si stende non molto alta e si taglia con gli stampini di varia forma: stella, cuore, picche, fiori, denari, abete, cestino, stivaletto. Queste formine sono conservate spesso gelosamente di generazione in generazione e rappresentano anche il legame con il passato.
Tra gli elementi tramandati della tradizione il fatto che il befanino debba essere molto sottile ed alla fine, dopo la cottura, di consistenza assai dura ed il marzapane di colore chiaro (ma oggi va di moda anche un marzapane più rosato, grazie all’alchermes che sostituisce il rhum Nardini il “Leone ’70” e che rende il biscotto più… “scenografico”).
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