BARGA – L’Appennino segna il confine della Toscana, ma non solo della Toscana e su questo terreno difficile da coltivare e che in passato ha poco regalato ai produttori di vino si fa sempre più marcata invece la presenza di vignaioli… anche di pinot nero.
E’ nata così da qualche anno un’associazione, l’associazione Vignaioli Pinot Nero dell’Appennino Toscano e questa realtà sta crescendo ogni anno. I produttori di pinot nero dell’Appennino oggi sono 16/18 e provengono non solo dall’Appennino tosco-emiliano, ma anche da quello ligure e laziale.
Tutti loro, insieme a tanti altri appassionati, si sono ritrovati questa mattina a Barga per il convengo Eccopinò, organizzato dall’Associazione Appennino Toscano Vignaioli di Pinot Nero di cui è presidente uno che a Barga è di casa: Cipriano Barsanti, vignaiolo della piana di Lucca dove produce il pinot nero Macea.
Al convegno, salutato anche dai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Barga, hanno preso parte più di cento persone provenienti appunto dai territori di qua e di là dall’Appennino: Toscana, Emilia, ma anche Liguria e Lazio.
Dopo il convegno uno speciale assaggio gastronomico, naturalmente accompagnato da pinot nero, presso l’antico Caffè Capretz di Barga.
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