Under16, Pallavolo Garfagnana- Volley Barga 3-2

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CASTELNUOVO – Terza sfida del Campionato Under-16, Girone C, per le bimbe dell’ibrido Barga-Borgo.
Sfida che si tiene a Castelnuovo Garfagnana, che possiamo, volendo evocare tempi passati, darle l’appellativo di Disfida, vista la trasferta in quei territori, un tempo frequentati da un certo Ludovico Ariosto, autore, fra gli altri, di uno dei poemi cavallereschi più trattati nelle scuole italiane secondarie di 2° grado.
Oltre che di sport e pallavolo, potremmo definire questo, un derby all’insegna della poesia e della letteratura italiana, giacché vi è la contrapposizione con un altro “autorevole autore”, perdonate il gioco di parole degno di un estroso commentatore dell’ambiente pallavolistico.
Stiamo chiaramente citando il poeta Giovanni Pascoli, ove nell’amata Barga trovò il suo “nido”.
Si gioca con l’annuncio del primo freddo autunnale, e di questo ne risente anche la temperatura del campo da gioco, benché al chiuso, nonché le allieve chiamate a rappresentare le rispettive squadre, che a ragion veduta si attardano un po’ nei rituali riscaldamenti prepartita.
Prologo affidato alla epica coppia di coaches/condottiere, Martina Dini e Benedetta Fazzi, che conducono in campo aperto la squadra quasi al completo, con una sola defezione.
Partenza nel primo set, prosaica e rilassata, che mette subito in difficoltà le ragazze del Volley Barga, pronte però a rispondere in rima alle folate avversarie.
Arrivano 7 punti di fila a vantaggio barghigiano che regalano la possibilità di utilizzare la legge del contrappasso nei confronti delle avversarie, grazie a un gioco convincente; tutto questo fino alla metà del set. Si procede con un recupero delle garfagnine, lento ma inesorabile, che le premia portandole in parità di punteggio. Equilibrio in movimento, con un’oscillazione altalenante nel punteggio, che fa infervorare gli animi del pubblico presente sugli spalti, che apprezza gli scambi di battuta delle due squadre. Scambi che vedono capitolare la compagine barghigiana con un punteggio di 25-20, a favore ovviamente della Pallav. Garfagnana.
Il secondo capitolo riprende da dove lasciato il primo, ma con qualche variazione sul tema, e ne è esempio l’exploit di una serie di muri, da parte delle barghigiane, degni della citazione di “monster blocks“, appropriandoci ancora del lessico del solito estroso commentatore.
Si passa dal paradiso al purgatorio con l’ascensore, in un susseguirsi di errori da entrambi le parti, ma è il Barga a trovarsi in posizione scomoda, sotto di una manciata di punti.
Smarrimento del gioco, come se ci ritrovassimo improvvisamente in una selva oscura, che grazie alla guida del team manager, a mo’ di Virgilio deportivo, dopo aver chiamato un time, e riportato il senno nella testa delle sue ragazze, le aiuta a trovare la forza per ritornare nella giusta direzione.
Così il Volley Barga si riavvicina al Garfagnana, che con un moto d’impeto, fa lasciare ogni speranza a “o noi” che in ogni modo alla rimonta c’attentiamo.
Finisce il set 25 -19 ancora a favore del Garfagnana.
Alla terza strofa, sembra che la palla sia uscita da un girone infernale, tanto par che bruci, quando va ad impattare le mani e le braccia delle nostre bimbe, che sembrano giungere velocemente a soccombere, sotto una pioggia di occasioni vincenti delle avversarie.
Ma come per un volere superiore, mosso da arcana magia, meritevole canovaccio per intessere un romanzo fantasy, il Barga rialza la palla e torna a farsi sotto, trovando una striscia positiva di punti, che la porta a ribaltare il pronostico, mantenendo un sottile vantaggio, freccia al nostro arco, che una volta incoccata e poi scagliata, ci trascina in una rocambolesca vittoria del 3° set per 25 – 21.
Il quarto set, o ottava, se preferite, trova il Barga rinfrancato dalla precedente vittoria e pone così le basi per una re-conquista insperata della partita, cosa che pare concretizzarsi durante lo sviluppo di questo set, dove vede ben 8 errori in battuta da parte delle avversarie, se non poi perdere la forza in questo credo, dovuto dal fatto di assistere al sorpasso della squadra garfagnino, con fortunose e casuali azioni, però ben gestite da quest’ultime.
Riunitesi a coorte, le borgo/barghigiane, usando le loro infinite risorse, con rinata fiducia nel loro gioco, non lasciano niente d’intentato e come eroine amazzoni delle migliori saghe norrene, conducono per mano il set fino alla vittoria per 25 – 22, togliendo il fiato al tifo dei parenti accorsi per sostenerle, che impazzano fino al fischio dell’arbitro per l’ultima palla a terra.
Partenza equilibrata delle opponenti, per quello che riguarda l’ultimo e decisivo set, epilogo di una gara estenuante, condita di emozioni e ribaltamenti di supremazia del gioco, degni di un racconto epico, come se ne conoscono da queste parti, in queste “terre furiose”.
Il set che diventa verità, come se fosse dogma inciso su tavola, si gioca a 15 con cambio campo alla sua metà.
Fretta e confusione nelle file del Barga, fanno sì che il Garfagnana tenga la testa del set, una battaglia nella battaglia, la partita assume i sapori, i colori e i suoni di uno scontro da cappa e spada, con il Barga che sembra non avere più scampo, quando rimane attardato e stordito da una differenza di punti che fiaccherebbe le gambe a chiunque, ma non a questa squadra che ancora una volta, trova il coraggio e la forza di pareggiare i conti e andare sul 14 a 14, in un tie-break nel tie break.
Ma a questo punto ci vorrebbe fortuna benevola più che forza nelle intenzioni e la dea bendata propende per la squadra garfagnina che vince il set per 16 – 14 e di conseguenza 3 a 2, quella che è stata una partita emozionante e tiratissima.
Conclusioni: ci sono stati notevoli miglioramenti sul piano del gioco e dello scambio, sia in attacco che in ricezione, ancor più sulla tecnica di base, vedi battuta e muro.
Da migliorare la condizione sulla tenuta mentale e carica agonistica della squadra, dove pecca di discontinuità, pur avendo enormi margini di miglioramento.
Solito motivo già addotto, il deleterio stop imposto nei due precedenti anni.
Forza brave bimbe, un passo avanti, ad ogni modo…

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