Un indizio è un indizio, due sono una coincidenza ma tre fanno una prova. E non occorre certo scomodare Agatha Christie ma solo rivedere il volto rabbuiato di Massimo Maccarone al termine di Ghiviborgo-Pianese 1-3. Il tecnico e la società dicono basta ad un mese di ottobre in…rosso.
Tre partite al Carraia contro gli squadroni del girone E che hanno avuto un minimo comune denominatore: un episodio discusso e discutibile che ha sempre penalizzato i biancorossi. Si comincia il 2 ottobre. Giornata storica. Arriva il blasonato Livorno coi suoi 600 seguaci e le loro indimenticabili bandiere tra le quali al minuto 94 (e sullo 0 a 0) sbuca Manuel Pera che si gira e batte così Fogli. Sarebbe il gol della clamorosa vittoria che però viene annullato per fuorigioco che a vederlo e rivederlo lascia parecchi dubbi. Pera viene espulso per proteste e squalificato per due giornate. Il secondo indizio ci porta al 16 ottobre. Altra grande di passaggio sulle sponde del Serchio: l’Arezzo capolista a punteggio pieno. Qui il fattaccio avviene al 23esimo del primo tempo. Zini scappa via in progressione e Poggesi (ex di giornata) si arrangia alla meno peggio (peggio diremmo) affondandolo in questo modo. Tra lo stupore generale Vailati di Crema fa cenno di proseguire. La partita finisce 0 a 0 e l’Arezzo per la prima volta non vince. Il terzo indizio (la prova ? Fate voi) è roba di domenica scorsa 30 ottobre. Pianese forte, molto forte la squadra del Condor Bonuccelli e il Ghiviborgo va sotto 0-2. Ma nelle riprese Pera accorcia le distanze su rigore concesso per atterramento del solito imprendibile Zini. E subito dopo Bongiorni appostato sul secondo palo fa 2 a 2 ma il punto viene annullato per uno stradubbio offside. Proteste vibranti e stavolta a farne le spese è proprio Maccarone che viene cacciato. Poi nel più classico dei contropiedi Rinaldini (gran giocatore) fa 1-3 e buonanotte ai suonatori. Non sappiamo se tre indizi fanno una prova ma l’ottobre in rosso del Ghiviborgo finisce qui.
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