VAL DI VAIANA – Il Giovannino c’era sicuramente ieri mattina, seduto al lungo tavolo della sua casa, dove l’Ademara Santi, insieme alla figlia Stefania hanno accolto gli amici della montagna, riuniti per portare avanti una tradizione a cui lui teneva molto; e che in Val di Vaiana prosegue anche dopo la sua morte, avvenuta nel gennaio 2022. Erano in tanti ieri mattina gli amici riuniti presso la sua casa i per il momento della battitura delle castagne, con il pensiero naturalmente rivolto a Giovanni che nei boschi o tra i monti dove si trova ora ha sicuramente gradito il pensiero.
C’era un po’ di timore che al momento della battitura, dopo l’essiccatura nel metato portata avanti ininterrottamente per quaranta giorni e quaranta notti, per la qualità del prodotto risentisse un po’ dei danni della siccità, ma alla fine le castagne essiccate uscite dalla macchina, condotta come al solito dal Doriano Giovannetti, si sono dimostrate belle e già assai pulite dalla “pecchia”. Ci vorrà comunque adesso una certosina pulizia a mano nelle famiglie che hanno collaborato alla raccolta ed alla battitura, per poi arrivare a portare le castagne al molino per la macinatura a pietra e per la produzione della nuova farina di castagne. Ma ci sono i presupposti per una farina di buona qualità.
Quest’anno la battitura si è svolta nei tempi previsti anche se forse è mancata un po’ di quantità di castagne: una quindicina di quintali ne sono state lavorate.
Accolti da Ademara e dalla figlia Stefania, con il rinforzo della Veronica Marchi, in Val di Vaiana si sono ritrovati come detto Doriano, il macchinista ufficiale, Luigi Renucci, Massimo Fiori, Emanuele Renucci, Domenico Santi, Giuseppe Marchi, Francesco Sassatelli, Davide Fiori, Marco Gonnella, Liano Renucci, Michele Moscardini, Andrea Rinaldi.
Molti di loro sono stati anche i principali raccoglitori di castagne nei propri boschi, come tante sono arrivate dalla raccolta puntuale del Sergio Guidi, nei boschi di Renaio, e dalla stessa Ademara. Tra coloro che nelle settimane scorse hanno portato le proprie castagne in questo metato anche Cesare Casci dall’Arsenale e Daniela Papi, dalla tenuta Mordini di Albiano.
Comunque sia quelal vista ieri era proprio una bella squadra; che alla fine ha condiviso un rito ed un momento speciale nel ricordo di Giovannino e con la ferma intenzione, come lui ha sempre voluto, di non far morire una nostra bella tradizione.
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