Saisi: “Kme e Banca integrazione, rivendichiamo la bontà dell’accordo”

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FORNACI – “L’accordo denominato  ‘Banca integrazione’ firmato dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria va in aiuto ai lavoratori, che si vedono anticipare due ore di retribuzione ogni giorno di Cassa integrazione, si tratta di un accordo volontario a cui ciascun lavoratore interessato può aderire. Inoltre ricordiamo che per chi lo sottoscrive avrà garantito lo stipendio quasi pieno e una somma in busta paga mensile che è in pratica più alta degli aumenti ottenuti a livello nazionale. Dispiace dover contraddire il collega della Fiom Cgil, ma bisogna riportare la discussione nell’alveo della realtà dei fatti”. A parlare è il segretario della Uilm area nord Toscana, Giacomo Saisi, che interviene per chiarire quelli che sono i dettagli dell’accordo sulla cassa integrazione in Kme che riguarda anche lo stabilimento di Fornaci di Barga a Lucca e i reali effetti sui dipendenti. Per far fronte alla crisi e al caro energia, infatti, la società era stata costretta ad attivare l’iter per la cassa integrazione ordinaria per otto settimane. Con i sindacati si era aperto quindi un tavolo di confronto dal quale era poi uscita l’ipotesi di banca ore da utilizzare in forma volontaria. Un sistema di funzionamento non semplice ma che garantiva ai lavoratori di mantenere quasi  tutto lo stipendio. “Ogni giorno di cassa integrazione l’azienda anticipa due ore di stipendio che vengono accantonate nella banca integrazione Kme – continua il segretario Uilm -: ore che solo in parte vanno recuperate nei prossimi 24 mesi. Ogni due ore  retribuite trenta minuti saranno a carico dell’azienda. Nell’accordo erano stati inseriti i criteri di rotazione dei lavoratori,  l’anticipo della parte economica della cassa integrazione, la maturazione del 100% di tutti i ratei di tredicesima ferie, Tfr e premio di risultato. Inoltre per ogni giorno che sarà recuperato il lavoratore avrà diritto alle maggiorazioni presenti in Kme, superiori a quelle previste dal contratto nazionale. Tutto in forma volontaria quindi – prosegue Saisi -. Sarà il numero di adesioni personali a dirci se era un buon accordo o meno. E’ inoltre evidente che se su 2 ore di banca 30 minuti sono a carico dell’azienda, pari a circa 5 euro al giorno, con 8 giorni di cassa integrazione diventano 40 euro in più in busta paga che vanno sui minimi tabellari quindi di più degli aumenti apportati dal contratto nazionale, senza essere costretti a recuperare queste ore di lavoro. L’alternativa, lo ricordiamo al collega, era avere una Cassa integrazione ordinaria senza integrazione, con l’azienda che aveva già accolto la rotazione di tutti i lavoratori in Cig, l’anticipo e la maturazione di tutti i ratei. Non era obbligata a dare nulla in più ma abbiamo trovato l’accordo anche su questa ipotesi di banca a ore volontaria. Quando ci assumiamo la responsabilità di firmare un accordo lo facciamo convinti di fare il bene dei lavoratori e quindi chiediamo rispetto per le nostre scelte come noi rispettiamo quelle di altre sigle sindacali. Infine Saisi vuole spazzare via anche le paure per delocalizzazioni all’estero: “Come sindacati, quindi anche i colleghi della Fiom e della Fim, abbiamo sottoscritto un accordo di secondo livello all’interno del quale si prevede che non sia possibile spostare alcuna produzione da Fornaci di Barga a meno che non venga portata qui un’altra produzione di uguale ‘peso’, in termini di valore aggiunto e tonnellate”.

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