Quarto incontro, secondo casalingo, per le nostre combattive e mai dome ragazze, (come dimostrato nella precedente partita), che strizzano l’occhio alla classifica, vista la posizione delle avversarie di quest’oggi in essa.
Sperando che la vittoria non sia soltanto un miraggio, ma una solida realtà.
Riscaldamento, chiama dell’arbitro, altri rituali d’obbligo e via si parte per il viaggio teso al raggiungimento e alla conquista della meta dei 3 punti, che non sono quelli del rugby, ma che ancora tardano ad arrivare, come una bibita rinfrescante, quando sei al tavolo di un chiringuito e sbucci arachidi con la foga di una scimmia.
Ci troviamo contrapposta la formazione viareggina dell’Oasi, che giunge fino sotto le nostre mura, nel tentativo di espugnare il “Krak” barghigiano.
Primo set, palla all’Oasi che parte in battuta ma cede subito il servizio.
Immediato il cambio di favore.
Parità fino al 6° punto, dovuta per la partenza a singhiozzo delle nostre, operata forse più per le incertezze avute, che per la reazione dell’arrivo della bibita di cui sopra.
Perchè lo sprint dato dallo spritz fa salire lo score a nostro vantaggio in maniera vertiginosa, e l’aria afosa che attanaglia la parte opposta del campo, stringe la gola delle nostre avversarie e le costringe ad una resa quasi immediata, finale di set 25-13 per noi.
Secondo set, come la Sail Barge di Jabba the Hutt, sorvolava il deserto di Tatooine (vedi Star Wars), il Barga principia questo set, volando sulle ali dell’entusiasmo del precedente vinto, come una nave indomita solca le onde del proprio mare, aprendo un’infinità di brecce nella difesa avversaria.
Punti come granellini di sabbia cadono, da una clessidra che scandisce il tempo inesorabile, a sancire la fine di questo secondo set, che ci vede ancora una volta vittoriose, per 25-8.
Terzo set, che si dispiega come un rotolo dei papiri del Mar Morto, dinanzi e a favore delle nostre atlete, che non trovano più resistenza da parte delle opponenti.
Nello stesso modo, sin dall’inizio, cresce il nostro vantaggio, portandoci su un netto 8 a 0, che prosegue liscio come un sorso d’acqua in mezzo al deserto.
Poche defezioni da registrare se non le solite ingenuità riscontrate nelle altre partite, che permettono alle avversarie di racimolare qualche punto nato da insoliti e improbabili rovesciamenti di fronte.
Poco o niente da aggiungere, per una partita svolta a senso unico, che trova la sua fine in questo terzo set, per 25-11 a favore della nostra rappresentativa barghigiana.
3 a 0 asciutto e rotondo.
Conclusioni:
dispiace per le concorrenti avversarie che non ci hanno reso difficile questa campagna, augurando loro un cammino fatto di crescita e soddisfazioni future.
Dal canto nostro, adesso di grande importanza sarà il restare compatte e non perdersi in pensieri pindarici.
Abbiamo vinto agilmente, e di questo ne dobbiamo prendere atto, (brave!) ma non dobbiamo commettere l’errore di allentare la tensione e la voglia di migliorare, ma, anzi, la sete e la ricerca di belle prestazioni magari condite da altrettanto belle vittorie, dovrà farla da padrona nella testa e nel cuore delle nostre bimbe.
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