La comunità barghigiana, in Italia ed in Scozia, piange la scomparsa dell’arcivescovo Mario Conti

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GLASGOW (SCOZIA) – In Scozia è venuta a mancare una figura rappresentativa e cara della comunità barghigiana. L’Arcidiocesi di Glasgow ha annunciato la morte di Mons.Mario Conti, arcivescovo emerito di Glasgow, figlio indubbiamente della nostra terra e della storia della nostra emigrazione in Scozia. I suoi nonni si conobbero in Scozia emigrati da questa vallata ed a quwesta vallata è sempre stato molto legato.

Era indubbiamente una grande figura, dall’animo colto e gentile, che ha fatto tanto per la comunità italiana in Scozia,.

L’arcivescovo Conti è morto pacificamente nella notte 8 novembre, dopo una breve malattia presso l’ospedale universitario Queen Elizabeth di Glasgow. Aveva 88 anni. Era stato sacerdote per 64 anni e vescovo per 45 anni.

Nato a Elgin, Moray, il 20 marzo 1934, si era formato al St Mary’s College, Blairs, Aberdeenshire, prima di studiare allo Scots College e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma dove si è laureato in filosofia e teologia. Fu ordinato sacerdote a Roma il 26 ottobre 1958.

Dopo una serie di ruoli, tra cui la sua unica nomina di parrocchiale a Wick e Thurso – le parrocchie cattoliche più settentrionali della Scozia – è stato nominato vescovo di Aberdeen nel febbraio 1977, ordinato dal cardinale Gordon Gray, di St Andrews ed Edimburgo ad Aberdeen, 3 maggio 1977.

Come ricorda l’arcidiocesi di Glasgow,: “Fu uno degli ultimi vescovi superstiti al mondo ad essere stato nominato da Papa (ora santo) Paolo VI. Parlava spesso con affetto di Papa Paolo;  ricordava di averlo incontrato ed era convinto della sua grande saggezza e coraggio nel guidare la Chiesa attraverso i difficili anni degli anni ’60 e ’70 e supervisionando l’attuazione del Concilio Vaticano II.”

A Glasgow è stato nominato alla guida della Dioicesi come arcivescovo nel 2002, servendo per 10 anni durante i quali ha sviluppato profondi legami con la città e la sua gente, supervisionando il rinnovo di St Andrew Cattedrale e la costruzione di l’adiacente Italian Cloister Garden per ricordare le vittime della tragedia di Arandora Star in tempo di guerra.

Proprio in questi anni si è fattro più profondo anche il legame con la comunità barghigiana.

E’ stato molto legato alla nostra terra anche da vincoli di parentela (tra questi la famiglia di Agostino Caproni)  oltre che di affetto.

Già insignito del San Cristoforo d’Oro dal Comune, il vescovo Conti, quando era alla guida della Diocesi di Glasgow ha come detto fatto molto per rinsaldare i legami tra Barga e la Scozia, ma soprattutto per esaltare il contributo importante all’emigrazione in Scozia fornito proprio dalla popolazione barghigiana e della Valle del Serchio. Proprio sotto la sua guida è nato appunto a Glasgow l’Italian Cloister Garden, il monumento che ricorda tuti i caduti italiani nella tragedia dell’Arandora star.

Uomo di cultura, è stato coinvolto in una vasta gamma di attività. Era considerato il principale esperto di ecumenismo e dialogo interreligioso della Chiesa cattolica scozzese.

E’ stato in questi anni molto amato dalla comunità italiana in Scozia ed è diventato per tutti loro e per tutti noi un punto di riferimento. Che di sicuro non dimenticheremo.

Grazie, Arcivescovo Conti. Per tutto quello che ha fatto per la nostra comunità.

Ai parenti in Italia e in Scozia, in particolare alla famiglia Caproni di Barga, giungano le nostre sentite condoglianze.

 

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