VAL DI CORSONNA – Era il giugno 2021 quando raccontavamo della scelta coraggiosa di due giovani barghigiani, decisi a “tornare alla terra” ed a dedicarsi all’ancora più complicata agricoltura di montagna, nel cuore della montagna barghigiana. Proprio come facevano i barghigiani di montagna di decenni orsono. Una scelta coraggiosa e in controtendenza, quella di Federico Bertolini, 31 anni e Giada Biagioni, 30 anni, in una montagna, quella barghigiana, dove sempre meno si vive dei prodotti che offre questa terra difficile e dove lo spopolamento è tra i problemi maggiori. Dove in generale non è facile vivere.
In località Gemina, in mezzo al verde dei castagni ed al profumo del sottobosco hanno intrapreso il loro progetto agricolo ecosostenibile creando appunto l’azienda Agricola Il Boschetto Goloso, valorizzando quelli che sono i frutti ed i prodotti della montagna con coltivazioni più adatte a questa zona: lamponi, fragole, mirtilli, more, fragoline di bosco; ma anche marroni fiorentini frutto di tre secolari castagni della zona innestati chissà da chi con la varietà del prelibati marroni; ed infine anche con una piccola produzione di farina di castagne appoggiandosi ad un metato presente nella zona del Bosco nella montagna barghigiana.
Ora però Fede e Giada hanno deciso di investire più energie sulla castanicoltura ed infatti, quest’anno, proprio ieri, per la prima volta hanno riacceso un proprio metato: hanno preso in gestione e riallestito un metato dato loro in comodato d’uso da Giulia Santi e Gildo Bertoncini. Qui faranno essiccare adesso per quaranta giorni i frutti dei circa due ettari di castagneti di proprietà, accudendo al fuoco che non deve essere troppo forte e nemmeno troppo debole, giorno e notte per almeno quattro volte al giorno e per i prossimi quaranta giorni. Dopodiché procederanno alla battitura delle loro castagne che poi verranno portate, una volta ripulite, al molino per la macinazione a pietra e per la produzione della farina di Castagne.
In una montagna sempre più spopolata, la notizia della ripartenza di un metato, soprattutto ad opera di due giovani, è davvero da incorniciare e da sostenere; soprattutto in questi tempi difficili dove forse si pone con più insistenza il ragionamento di riscoprire per il nostro sostentamento i valori della nostra terra.
Ieri così è stato il giorno di accensione del metato che si trova nella zona del Ponte dei Gasperetti a due passi dal torrente Corsonna. Come da tradizione deve essere un bambino ad accendere il fuoco del metato e così hanno chiamato una piccola abitante della montagna, Viola Moscardini che ha tenuto a battesimo la ripartenza di questo metato ed il progetto di Federico e Giada con la collaborazione di un altro giovanissimo, Francesco Bertoncini:
“Abbiamo voluto riprendere anche questa tradizione e questa attività che si sposa in pieno con il nostro progetto – spiega Federico – e finalmente ci siamo.
Come sta andando la raccolta delle castagne? Per il momento siamo ad un terzo di quello che pensiamo di raccogliere. Dopo la siccità di questa estate è una stagione strana perché in alcuni punti la produzione e la caduta delle castagne è davvero notevole ed in altre è invece minore, anche di tanto e cambia anche la stessa dimensione delle castagne. Comunque sia alla fine la produzione non mancherà e speriamo che sia una buona annata anche per la qualità delle farina che seguirà naturalmente tutte le fasi della sua lavorazione”
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