Guardando le spettacolari immagini di alcune nebulose ottenute dal nuovissimo telescopio spaziale Webb m’è venuto da pensare che per cercare di risolvere i grandi misteri dell’universo non occorrerebbe spendere montagne di soldi per mandare sonde a perdersi nelle profondità degli spazi o mettere in orbita enormi strumenti che poi, a causa del limite imposto dalla velocità della luce, non fanno altro che scrutare nel trapassato remoto delle stelle e delle galassie.
Basterebbe che gli scienziati, molto più agevolmente, si concentrassero su quelle stranissime singolarità che ricordano i Buchi Neri ma che sono molto più a portata di mano perché fanno parte della nostra vita di tutti i giorni: le borse delle donne!
Visto che nessuno è ancora riuscito a capire come facciano a contenere così tanti oggetti, dalle forme e dalle dimensioni più disparate, sarebbe facile parlare di magia ma noi, che siamo i prodotti dell’illuminismo, lasciamo perdere le superstizioni limitandoci a dire che, al pari dei Buchi Neri, all’interno di queste borse LE LEGGI DELLA FISICA NON VALGONO PIÙ.
Come succede per “l’orizzonte degli eventi” dei Buchi Neri, una volta attraversato il confine della borsa, costituito dalla cerniera, si entra in una dimensione ignota in cui può succedere di tutto.
Anche la massa di questi oggetti, che dovrebbe essere una caratteristica immutabile, varia a seconda di chi li solleva; infatti se per un uomo una borsa piena d’ogni ben d’Iddio risulta pesantissima, una donna, anche dal fisico minuto, riesce a portarsela dietro con naturalezza per tutto il giorno e ancora non si capisce come sia possibile.
In definitiva, fino a quando questi misteri non saranno risolti e gli scienziati daranno ufficialmente il permesso, è meglio che gli uomini tengano le mani alla larga dalle borse delle donne, che non si sa mai che può succedere…
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