Lo zio Vittorio e i Gatti randagi

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Una mattina di qualche tempo fa, mentre passeggiavo per Barga, il mio sguardo è stato attratto dalla copertina del libro dei Gatti Randagi che occhieggiava dalla vetrina della libreria Poli.
A causa di qualche delusione, da decenni non seguo più il calcio locale e a stento sapevo dell’esistenza di questa, seppur prestigiosa, squadra amatoriale.
E poi, diciamola tutta, un fornacino che segue il calcio bargeo è una forma di vita che su questa Terra non era mai esistita!
Eppure, nonostante tutto, qualcosa di indefinito mi ha spinto a entrare e a portarmi a casa quel volumetto bianco e verde.
Nel tardo pomeriggio, con una certa curiosità, mi sono messo in poltrona e ho iniziato a sfogliare il mio acquisto e, arrivato a pagina sei… “Diobono ma qui parla del mi’ Zio Vittorio! Questa poi…
Ma, subito, penso che non avrei dovuto sorprendermi perché il prodigarsi per aiutare dei ragazzi a vivere la propria passione per lo sport era proprio da lui, e da quel momento decine di ricordi belli e struggenti mi sono tornati alla mente come onde del mare che arrivano in sequenza sulla battigia.
Lo Zio Vittorio… senz’altro la persona più modesta e generosa che abbia mai conosciuto; un uomo talmente schivo e semplice che a me, che sono suo nipote, ci sono voluti anni e anni per capire quanto, nascosto dietro alla sua caratteristica e contagiosa risata, fosse anche intelligente e capace.
È bello vedere che la gente lo ricorda ancora con affetto e ogni volta che credo di sapere tutto su di lui spuntano ancora nuove notizie e nuovi aneddoti a completare un quadro già estremamente ricco di umanità.
Leggo e rileggo le righe di quella dedica che lo riguarda e mi prende un senso di gioia e di sincera gratitudine per questi “Gattacci”, perché dentro quelle parole benedette c’è proprio lui.
È’ grazie a lui che sono diventato donatore di sangue e ho imparato a frequentare e amare Barga e sono contento che, oltre a me, tanti altri ragazzi lo abbiamo chiamato Zio Vittorio e gli abbiano voluto bene quanto si meritava.
Da quel giorno la squadra dei Gatti Randagi ha avuto un tifoso in più che ha la sua maglia e gioisce per le sue vittorie.

Commenti

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  1. Un “Gattaccio” dello “Zio” Vittorio


    Commento al link dell’ articolo, postato sul Gruppo Whatsapp delle “Vecchie Glorie” del Gatti Randagi Football:
    “Bell’articolo e quanti ricordi”
    Caro Daniele, non serve aggiungere altro, se non il ringraziamento per averci dato l’ opportunità di dare una “rinfrescata” al, mai tramontato, ricordo di quella persona buona, gioviale e generosa, cui abbiamo voluto un gran bene, che era Vittorio Capecchi e per averci fatto nuovamente riaprire il cassetto dei ricordi, di quel periodo dolcemente spensierato.

  2. Massimiliano Capecchi


    È meraviglioso vedere l’affetto che rimane ancora intatto nelle persone a così tanti anni di distanza dalla sua morte (ben 29 il 14 ottobre), per me è sempre stato un esempio di vita….un grazie di cuore a tutti coloro che gli hanno voluto bene e continuano a tenere vivo il suo ricordo 🥰

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