Ecco la stagione di prosa del Differenti

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BARGA –Grandi storie e protagonisti della scena per emozionarsi e riflettere sul presente. Al via da venerdì 18 novembre la stagione 2022/23 del Teatro dei Differenti di Barga.

Otto appuntamenti di spettacolo firmati da autori e interpreti di primo piano del panorama nazionale per un programma che saprà ripagare le aspettative degli spettatori.

Sabina Guzzanti, Giorgio Tirabassi, Elio Germano, Andrea Pennacchi, Lodo Guenzi, Andrea Delogu sono alcuni dei protagonisti di un cartellone che nasce, come sempre, dalla collaborazione fra l’Amministrazione comunale e la Fondazione Toscana Spettacolo onlus.

“Anche quest’anno – sottolinea il sindaco Caterina Campanisiamo riusciti a proporre al nostro affezionato pubblico una stagione di grande qualità, e questo grazie alla ormai consolidata collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo. Un cartellone con spettacoli che affrontano vari temi, dai classici all’attualità, con interpreti noti e amati. Sicuramente, e lo posso dire senza essere smentita, una stagione di prosa che nulla ha da invidiare a quelle di altri teatri di cittadine ben più grandi di Barga. Abbiamo, in questo senso,anche accettato una scommessa: faremo una doppia serata con Elio Germano. E anche se quello che viviamo oggi non è, come ormai avviene negli ultimi anni, un momento semplice, non solo abbiamo voluto ugualmente programmare una stagione importante, ma accettare al contempo la sfida che soprattutto la Cultura deve indicare la direzione per la crescita di una comunità e di un territorio”.  

È un programma ricco ed emozionante – sottolinea la presidente della Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Cristina Scaletti – quello che proponiamo con l’Amministrazione comunale per la stagione 2022/23 del Teatro dei Differenti. Generi e registri si alterneranno nel contesto di un cartellone che restituisce anche quest’anno al pubblico di Barga il piacere del teatro di qualità. Un’offerta culturale costruita con l’obiettivo di portare in ambito locale spettacoli di livello nazionale, con testi che spaziano dal classico al contemporaneo, ricchi di spunti per riflettere sul tempo che stiamo vivendo”.

“Il Teatro dei Differenti – osserva la direttrice della Fondazione Toscana Spettacolo, Patrizia Coletta – riparte con un cartellone denso di contenuti, firmato da grandi protagonisti della scena: da Sabina Guzzanti a Elio Germanio, da Andrea Pennacchi a Lodo Guenzi, fino ad Andrea Delogu prende corpo un programma di spettacoli in grado di affascinare, stupire, far sorridere con intelligenza. Un cartellone in cui prosa e musica accompagneranno gli affezionati spettatori di Barga lungo un percorso di scoperta e arricchimento”.  

Il programma

Ad aprire la stagione, venerdì 18 novembre (ore 21, come per tutti gli spettacoli), sarà Lodo Guenzi con TRAPPOLA PER TOPI di Agatha Christie, per la regia di Giorgio Gallione.

Nata come radiodramma e presto trasformata in commedia poliziesca, Trappola per topi è rappresentata a Londra tutti i giorni, ininterrottamente, dal 1952, anno del suo debutto. Costruita, come sempre in Agatha Christie, con una maestria ineguagliabile e un totale dominio della struttura narrativa e dei meccanismi della suspense, la commedia simbolo di quella che è stata definita “la regina del giallo” è ancora oggi un’opera di grande impatto teatrale e di sicura efficacia emotiva e ipnotica.

Sabato 3 dicembre Andrea Delogu è la protagonista di 40 E STO.

Un folle spettacolo che racconta le donne alla soglia dei 40 anni: il giro di boa, la crisi e la rinascita, la libertà e le battaglie contro i luoghi comuni. Districandosi tra bizzarri pretendenti, traslochi, social, supermercati per single, Max Pezzali, paparazzi, viaggi, libri auto fogli di giornale, Andrea Delogu attinge a piene mani dalla sua vita privata, raccontandosi senza filtri in un esilarante flusso di coscienza in cui il pubblico si riconoscerà. Sorpresa dall’approccio e le aspettative degli uomini, dal giudizio di una società che ti vuole madre a tutti i costi e dal seduttivo desiderio di sentirsi accettata, Andrea capirà che quando compi 40 anni si gioca un’altra partita. Dove è in palio la cosa più importante di tutte: la libertà di essere sé stessi.

Martedì 13 dicembre, Sabina Guzzanti e Giorgio Tirabassiportano in scena LE VERDI COLLINE DELL’AFRICA.

Un personalissimo tributo di Sabina Guzzanti al testo “Insulti al pubblico” dello scrittore e drammaturgo austriaco Peter Handke. Un testo provocatorio e dissacrante che non racconta deliberatamente nulla, infatti, non c’è una storia, né una scenografia e nemmeno i personaggi. L’unica cosa che rimane è il pubblico e l’energia vitale di una delle autrici più libere e creative nel panorama italiano, che prenderà di mira le abitudini e il torpore intellettuale degli spettatori, ponendoli al centro di un gioco divertente e irriverente. Questo voleva Handke e questo ci regalerà Sabina Guzzanti. Uno spettacolo, ma soprattutto un gioco, che ruota intorno ad un serissimo confronto sul teatro e la sua essenza.

In stagione, venerdì 20 gennaio, TA EROTIKA – LE COSE D’AMORE. Una produzione IfPrana con Caterina Simonelli e Silvia Bennett.

In origine i corpi erano legati tra loro, gli esseri avevano quattro gambe e quattro braccia e un pensiero comune, potente e libero, nessuna divergenza. Ma poi Zeus, per divertimento o paura, li divise e li fece vagare nel mondo, lontani, impauriti e soli, alla ricerca della propria metà. Zeus rideva a ogni incontro perché i pensieri erano due e spesso confusi e divergenti. Ed eccoci qui, adesso, a tentare di capirci qualcosa, a dare spiegazioni, a parlare senza effettivamente sentire. Uno spettacolo di teatro e danza, suddiviso in cinque quadri comici che toccano la filosofia, il mito e la realtà.

A seguire, giovedì 2 e venerdì 3 febbraio, PARADISO XXXIII, con Elio Germano e Teho Teardo, per la regia di Simone Ferrari & Lulu Helbaek.

Elio Germano e Teho Teardo sono voce e musica che raccontano la bellezza e l’avvicinarsi al mistero, l’immenso, l’indicibile ricercato da Dante nei versi del XXXIII canto del Paradiso.

Dal suono avvincente ed “etterno” germoglia la musica inaudita e imprevedibile del compositore d’avanguardia e scaturisce la regia visionaria e impalpabile di Simone Ferrari e Lulu Helbaek, poeti dello sguardo che, con la loro esperienza crossmediale,fanno accadere qualcosa di magico e meraviglioso, di inspiegabile, trascendendo qualsiasi concetto di teatro, concerto o rappresentazione dantesca attraverso una contaminazione di linguaggi tecnologici e teatrali.

Venerdì 10 febbraio, Andrea Pennacchi presenta POJANA E I SUOI FRATELLI. Uno spettacolo di e con Andrea Pennacchi con le musiche dal vivo di Giorgio Gobbi e Gianluca Segato.

Franco Ford, detto “Pojana”, era il ricco padroncino di un adattamento delle “Allegre comari di Windsor” ambientato in Veneto, con tutte le sue fisse: le armi, i schei e le tasse, i neri, il nero.

In seguito, la banda di Propaganda Live l’ha voluto sul suo palco e lui si è rivelato appieno per quel che è: un demone, piccolo, non privo di saggezza, che usa la verità per i suoi fini e trova divertenti cose che non lo sono. Il personaggio nasce dalla necessità di raccontare alla nazione le storie del Nordest che fuori dai confini della neonata Padania nessuno conosceva. Ed eccolo qui, Franco Ford detto il Pojana, con tutti i suoi fratelli a raccontare storie con un po’ di verità e un po’ di falsità mescolate, per guardarsi allo specchio.

La stagione prosegue giovedì 9 marzo, quando sul palco del teatro dei Differenti va in scena IL DIO BAMBINO con Fabio Troiano, per la regia di Giorgio Gallione. Testo e musiche di Giorgio Gaber e Sandro Luporini.

Ambientato in un metaforico locale in disfacimento, tra bottiglie semivuote e fiori calpestati, a raccontare allusivamente una sorta di festa finita male, lo spettacolo è contrappuntato da frammenti di canzoni di Giorgio Gaber, che guidano lo spettatore nell’interpretazione di un racconto di tragicomica, potente contemporaneità. La regia di Giorgio Gallione, prezioso motore di una rinnovata vita scenica del teatro di Gaber, valorizza l’attualità e l’empatia di questo testo, trovando un perfetto connubio con l’interpretazione di Fabio Troiano, talentuoso e versatile attore di teatro, cinema e tv, abile nell’attraversare con analogo successo testi comici e intimisti.

Chiude la stagione, venerdì 17 marzo, LA VALIGIA di Sergei Dovlatov, con Giuseppe Battiston, per la regia di Paola Rota. Adattamento di Paola Rota e Giuseppe Battiston.

Una storia dissacrante, ironica, di amore e odio verso un paese che si lascia. Una carrellata di personaggi che riemergono dalla memoria; uomini e donne raccontati con il filtro della distanza, della distorsione e della comicità. La valigia, così personale e unica, di Dovlatov diventa metafora della diasporica condizione umana, di un sentirsi emigranti dello spazio e del tempo. Attraverso gli oggetti e i ricordi che questi attivano, Battiston dà vita a una serie di personaggi. In questo continuo passaggio tra presente e passato, si articola lo spettacolo che usa come dispositivo di racconto e di evocazione uno studio radiofonico, attingendo alla storia di Dovlatov giornalista e reporter, in cui un presentatore si aggancia al mondo sonoro per evocare la propria storia.

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