FORNACI – La difficile situazione economica globale sta mettendo in difficoltà anche un colosso come Kme Italy: caro energia e problemi a reperire la materia prima hanno portato la dirigenza della società ad aprire le procedure per la cassa integrazione ordinaria per otto settimane. Per questo le organizzazioni sindacali hanno aperto un confronto serio e costruttivo con la dirigenza per aiutare i lavoratori che si troveranno messi in cassa integrazione.
“Ieri è stata trovata l’intesa per un aiuto salariale che ha l’obiettivo di ridurre le difficoltà economiche dovute al carovita che stanno attraversando le famiglie – sottolinea il segretario Uilm area nord Toscana, Giacomo Saisi – La cassa integrazione d’altronde serve a gestire una situazione che si è creata negli ultimi mesi a causa del forte rincaro dei costi energetici e delle difficoltà nell’approvvigionamento della materia prima. Si apre un ammortizzatore sociale in un periodo molto delicato per il nostro paese dove abbiamo un’inflazione al 9%, in aumento, e i costi energetici ad uso civile sono più che triplicati. Le famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese”. Un quadro complesso che ha portato il sindacato a chiedere all’azienda “di tenere in considerazione le attuali difficoltà sociali e di aprire un confronto al fine individuare uno strumento che andasse a salvaguardare le retribuzioni. Siamo riusciti a trovare un’ipotesi di accordo su un sistema di banca ore da utilizzare in forma volontaria – prosegue Saisi -. Ogni giorno di cassa integrazione l’azienda anticipa due ore di stipendio e queste ore andranno a finire in un contenitore denominato banca integrazione Kme. Questo accantonamento di ore andrà poi recuperato e il tempo massimo per farlo sono 24 mesi, dopodiché se non recuperate saranno a totale carico dell’azienda. Ogni due ore retribuite trenta minuti saranno a carico azienda”.
Un sistema complesso che però porta alla fine vantaggi per i lavoratori, sul breve e lungo termine come semplifica il segretario Uilm nord Toscana: “Per fare un esempio un lavoratore che fa 4 giorni di CIG ed economicamente percepirà otto ore di retribuzione ne dovrà rilavorare sei. Nell’accordo abbiamo anche inserito i criteri di rotazione dei lavoratori, l’anticipo della parte economica della cassa integrazione, la maturazione del 100% di tutti i ratei di tredicesima ferie, Tfr e premio di risultato”. Un accordo difensivo, quindi, che la Uilm valuta in maniera molto positiva: “
Prima di tutto perché è in forma volontaria quindi non viene obbligato nessuno ad aderire. Inoltre chi è interessato manterrà quasi il 100% del proprio stipendio e nel contesto attuale non è cosa da poco”. Il 9 novembre si terranno le assemblee per illustrare ai lavoratori l’intesa raggiunta.
“Ci si prospetta un periodo complicato durante il quale saremo chiamati a gestire molte difficoltà e come sempre abbiamo fatto le affronteremo con il confronto e il dialogo non dimenticando che questo nostro modo di lavorare nell’ultimo anno ha portato l’azienda a fare 64 assunzioni e a rinnovare dopo 9 anni il contratto di 2° livello che porterà benefici nelle tasche dei lavoratori” conclude Saisi.
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