FORNACI – Nessuna chiusura del Ceser, né adesso né in futuro. Parola di sindaca di Barga Caterina Campani, in qualità anche di presidente della conferenza zonale dei sindaci, che interviene dopo alcuni post di cittadini pubblicati sui social circa il trasferimento dei servizi presenti al distretto socio sanitario di Fornaci nella nuova struttura di Gallicano.
La sindaca smentisce: “Ci sarà, è vero, in parte una riorganizzazione dei servizi ma da lì a dire che il Ceser chiude e si sposta a Gallicano, in una struttura dove peraltro sono ancor in corso i lavori, ce ne passa. Il Ceser, lo dico subito, non chiuderà”
Campani aggiunge che l’unica cosa già definitiva è che presso il Ceser di Fornaci dovrà avvenire lo spostamento degli uffici della salute mentale, realizzando così in questo complesso la cittadella della salute mentale. Chiaro che per far questo qualche ufficio, qualche locale, dovrà essere messo a disposizione di questo progetto, spiega: “Ma di sicuro lavoreremo perché nessuno dei servizi essenziali e principali che offre alla popolazione il centro di Fornaci, venga smantellato o trasferito. Se alcune cose verranno trasferite di sicuro ce ne saranno altre alla fine”.
I servizi di prossimità secondo la sindaca devono insomma rimanere tutti e come amministrazione garantisce in tal senso l’impegno anche se, sottolinea, la stessa linea è condivisa dall’ASL.
“Posso anzi dire in proposito, che al Ceser in futuro verranno trasferite temporaneamente le attività ambulatoriali ospitate all’ospedale di Barga nella palazzina per il quale sono arrivati i finanziamenti per realizzare venti posti di cure intermedie. Ho letto, sempre sui social – continua la prima cittadina – che è stato chiuso l’ambulatorio dermatologico, ma le cose non stanno così. Si sta solo aspettando la nomina di un nuovo medico.”
Campani aggiunge che di sicuro è in corso da qui ai prossimi mesi una riorganizzazione che riguarderà in Valle del Serchio varie realtà con i finanziamenti in arrivo anche per il PNRR: “Assieme all’ASL ci saranno confronti e ragionamenti per come organizzare i servizi in attesa di tanti lavori, che prenderanno il via sul territorio nelle strutture sanitarie; confronti anche per creare nuove opportunità. È un percorso che dovrà essere fatto insieme da ASL con i comuni”
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