Amore, rispetto, passione. Storie di giovani e agricoltura

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BARGA – Una sala riunioni piena di persone ieri sera, quella dell’oratorio del Sacro Cuore dove si è tenuto l’ incontro organizzato dal Circolo Laudato si dell’Unità Pastorale di Barga.

La serata,  organizzata in collaborazione con tante altre associazioni locali, fa parte di una serie di incontri  all’interno del periodo che il Papa ha chiamato “tempo del creato” e che va dal 1° settembre (giornata mondiale di preghiera per la cura del creato) fino al 4 ottobre (San Francesco), come ha ricordato ai presenti Don Stefano Serafini.

Tante persone, pronte ad ascoltare storie diverse tra loro accumunate da sentimenti di amore, rispetto,  passione, sacrificio e pazienza,  quelle che hanno raccontato tre giovani della zona parlando di altrettante aziende agricole dove lavorano o alle quali hanno dato vita partendo da terreni di proprietà.

Sono intervenuti Sara Giovannetti di 29 anni, dipendente della Società Agricola Podere ai Biagi di San Pietro in Campo, che ha scoperto l’amore per questo lavoro durante il suo stage universitario;  la  ventiquattrenne Maruska Gonnella, titolare dell’ Azienda Agricola Fragola, che con il marito Federico Frugoli (25 anni) ha avviato una realtà ortofrutticola, recuperando terreni dei loro nonni a Lucignana, ai quali si sono aggiunti oliveti, un tempo abbandonati ceduti a titolo di comodato, oggi riportati in produzione.

Ultimo intervento della serata, quello di Federico Bertolini de “Il boschetto goloso”, che assieme a Giada Biagioni ha intrapreso in montagna un cammino di vera e propria agricoltura eroica, anche loro su terreni di famiglia  in antichità coltivati, ma fino al loro arrivo in stato di totale abbandono in località Gemina dove,  quasi completamente a mano, hanno ripulito un ettaro di bosco,  per iniziare la coltivazione di piccoli frutti.

Cammini diversi quelli di questi ragazzi,  con punti di partenza lontani tra loro, che stanno faticosamente, ma con gioia, facendo crescere i loro sogni,  grazie ai quali il nostro territorio torna ad essere curato e offrire prodotti genuini e eticamente giusti.

In un periodo in cui si parla tanto di ambiente (trascurato), salute (persa anche a causa dei cibi spazzatura che in modo più o meno consapevole acquistiamo) ed economia (con i soldi che non bastano mai), forse rivolgersi a realtà come queste e sostenere l’economia locale ci permetterebbe nel nostro piccolo di cambiare le cose.

 

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