Le cave del diaspro di Barga: una storia condivisa

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L’affascinante storia delle cave medicee del diaspro di Barga viene finalmente raccontata a chiunque passi da quelle parti, cioè nella zona di Buvicchia e Giuncheto, a pochi chilometri dal centro del paese.

Da anni Emilio Lammari ne parla a chi vuole ascoltarlo: per scritto nelle sue ricerche o a voce durante le passeggiate alla scoperta delle antiche cave organizzate dalla Pro Loco o da altre associazioni. Adesso, tre pannelli informativi di circa un metro quadrato fanno luce su questo frammento della nostra storia dall’interno di altrettante bacheche, autoprodotte e costruite per l’occasione. Nell’ottica di una prospettiva turistica, i testi sono riportati sia in italiano che in inglese.

All’imbocco del sentiero, un primo pannello introduttivo riassume le vicende del diaspro di Barga, pietra dura estratta dal nostro territorio e resa celebre dal suo utilizzo nelle cappelle medicee in San Lorenzo a Firenze.

Un altro pannello, in prossimità di quella che un tempo era chiamata la cava “del palazzetto”, racconta più nel dettaglio la storia del diaspro di Barga nel mausoleo mediceo e ne illustra alcuni utilizzi locali: la fontana monumentale di Villa Gherardi e il basamento della statua di San Cristoforo nel duomo di Barga.

Un terzo pannello, nel luogo in cui era situata un’altra delle cave, descrive infine il lungo viaggio delle lastre da Giuncheto fino all’opificio delle pietre dure di Firenze, dove veniva completata la loro lavorazione.

La realizzazione del progetto si deve prima di tutto all’impegno e alla costanza di Emilio Lammari, ispiratore e anima dell’iniziativa, quindi ai contributi economici di Fondazione Ricci e Farmacia Dr. Simonini e infine, ultime ma non meno importanti, alla buona volontà e alle competenze messe in circolo da Pro Loco e associazioni varie, Comune e singoli cittadini sensibili alla valorizzazione del nostro territorio e della nostra storia.

Ognuno ci ha messo del suo, ognuno ha messo a disposizione le proprie capacità nel proprio settore di specializzazione senza chiedere niente in cambio: storici dilettanti e di professione, traduttrici, grafici, falegnami, tecnici e ingegneri, manovalanza in genere… “Piccolo il mio, grande il nostro“, insomma, come è scritto sulla facciata del nostro duomo.

E alla fine, come spesso avviene in questi casi, il risultato è stato maggiore della somma delle sue parti. Un risultato verificabile da chiunque passi da Buvicchia e Giuncheto, come dicevamo in apertura. A dimostrazione del fatto che, se e quando si vuole, anche qui da noi sappiamo lavorare bene e in armonia per valorizzare al meglio quelle specificità che rendono Barga un luogo particolare. La storia delle cave medicee del diaspro è sicuramente una di esse.

Per informazioni sulle visite alle antiche cave, il punto di riferimento è la Pro Loco Barga, contattabile sul web (www.prolocobarga.it e www.visitbarga.com), per posta elettronica (prolocobarga@gmail.com), per telefono (391 3230236) o tramite la pagina facebook dell’associazione (Pro Loco Barga).

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