BARGA – L’edizione numero due, arricchita di tanto altro materiale e documenti della mostra “La nuova Barga: architettura e arti decorative tra Liberty e stile eclettico (1900-1935)”, sta riscuotendo un grande successo non solo di apprezzamento, ma anche di pubblico.
Per questo motivo la Fondazione Ricci ha deciso di aprire in via straordinaria la mostra, data la grande affluenza di pubblico di questi giorni, anche nelle date di oggi, martedì 16 agosto e di domani, mercoledì 17 agosto.
Sarà l’occasione di scoprire una delle tante storie e delle tante realtà dell’emigrazione barghigiana raccontata nella mostra. Ci riferiamo in questo caso ad una donna che ha scritto pagine importanti di storia a Barga.
È stato grazie ai migranti di ritorno se Barga ha potuto avere un reparto dedicato alla salute di donne e neonati, e in particolare a Geltrude Brinkhaus, moglie di Pietro Paolo Caproni che, partito giovanissimo per Boston con il fratello Emilio, che costituì nel 1892 la “Plastic Arts Society P.P. Caproni e Brother” e fece una fortuna, anche se non potè più tornare in patria.
La storia di questa famiglia si legge nella villa Caproni, grazie alla mostra “che proprio nell’edificio, oggi sede della Fondazione Ricci ETS di Barga (via Roma, 20), ha luogo. Il nuovo allestimento si è infatti arricchito di materiali emersi dalle donazioni di diversi privati alla Fondazione, che testimoniano la Barga dei migranti di ritorno.
“Ai ritornanti per la lunga via,/ già vicini all’antico focolare,/ la lor chiesa sonò l’Avemaria./Erano stanchi! avean passato il mare!”, scrive Giovanni Pascoli in “Italy”. “Il barghigiano Pietro Paolo Caproni emigrò giovanissimo a Boston – spiega la presidente della Fondazione Ricci, Cristiana Ricci -. Qui, insieme al fratello Emilio, costituì nel 1892 la ‘Plastic Arts Society P.P. Caproni e Brother’. Pietro Paolo non rientrerà più a Barga ma sua moglie Geltrude Brinkhaus volle l’istituzione di uno speciale reparto per le partorienti nell’Ospedale San Francesco in memoria di suo marito. Nel 1928 fu così fondato il “Padiglione Caproni” in memoria di Pietro Paolo Caproni che da San Pietro in Campo si imbarcò verso l’America in cerca di fortuna come umile figurinaio e divenne il principale fornitore di riproduzioni di opere d’arte greche, romane, rinascimentali, a grandezza naturale per le università, per i musei e per le scuole d’arte negli Stati Uniti. La generosa donazione della signora Geltrude Brinkhaus Caproni permise di realizzare il reparto di maternità che fu costruito, attrezzato e funzionò a sue spese, diventando un sicuro punto di riferimento per tutte le partorienti della Valle del Serchio e rappresentando un grande passo per la sicurezza e la difesa della maternità e dell’infanzia”.
L’edificio è oggi sede degli uffici amministrativi dell’azienda sanitaria.
La mostra “La nuova Barga: architettura e arti decorative tra Liberty e stile eclettico (1900-1935)” è organizzata dalla Fondazione Ricci ETS e dall’Istituto storico lucchese sezione di Barga, con il patrocinio della Regione Toscana, del Comune di Barga, dell’associazione Italia Liberty, con la collaborazione della Fondazione Paolo Cresci e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. È curata dalla presidente della Fondazione Ricci ETS, Cristiana Ricci, Sara Moscardini e Pier Giuliano Cecchi, rispettivamente direttrice e vicedirettore dell’Istituto storico lucchese sezione di Barga, Ivano Stefani, addetto culturale dello stesso Istituto, Caterina Salvi, fotografa.
Insieme a “La città delle formiche e i 100 Buffardelli boschivi” di Marco Poma (al pian terreno della villa), è visitabili a ingresso libero fino al 26 settembre 2022 con i seguenti orari: venerdì 15,30-19,30, sabato e domenica 11-13 e 17-19; ingresso libero. Come detto la mostra straoridnariamente resta aperta sia oggi che domani 17 agosto.
Da sapere che sarà presentato, sabato 10 settembre alle 18 il catalogo della mostra “La nuova Barga. Architettura e arti decorative tra Liberty e stile eclettico (1900-1935)”, formato 24×30, pp. 432, con 1300 fotografie. A cura di Cristiana Ricci (le foto sono di Caterina Salvi), stampato da Maria Pacini Fazzi editore, edito dalla Fondazione Ricci con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del Ministero dei Beni culturali, raccoglie una ricerca approfondita tra le oltre cento architetture realizzate e le storie familiari delle famiglie committenti. È in vendita alla Fondazione Ricci.
Info: Fondazione Ricci ETS, 0583724357, fondricci@iol.it, www.fondazionericci.info, Facebook “Fondazione Ricci ETS”, Instagram “fondazione_ricci_barga”.
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