Sabato sera in piazza Umberto sono stati celebrati i 100 anni di vita della gloriosa US Castelnuovo, fondata nel 1922. Sul palco giocatori, e tecnici che hanno fatto la storia del sodalizio garfagnino: dall’immediato dopoguerra fino al periodo splendente della serie C.
In piazza Umberto c’erano tutti col cuore gonfio e gli occhi lucidi e con tanta emozione. I 100 anni del Castelnuovo sono stati celebrati nella calda notte garfagnina a suggellare la lunga vita calcistica di una realtà tra le più importanti della Valle del Serchio. A fare gli onori di casa, nella serata condotta con la proverbiale professionalità dal collega Abramo Rossi, è stato il sindaco Andrea Tagliasacchi che ha sottolineato anche la funzione sociale di realtà come queste. Dal vecchio Comunale al nuovo Nardini, che fu inaugurato alla fine del secolo scorso, di acqua potremmo dire ne è passata sotto i ponti. I bimbi sono cresciuti e gli altri come il sottoscritto, che ne ha narrato le gesta per tanti anni, si è incanutito. Una serata e una storia gialloblu suddivisa per decenni: dall’immediato dopoguerra (e sul palco assieme a Rossi un’autentica bandiera come Franco “Ciona ” Pedreschi) fino agli anni ’80 e ’90 che segnarono la lenta ma progressiva e quasi inesorabile crescita del Castelnuovo. Tra gli artefici di quella formidabile ascesa e di quegli anni ruggenti fino alla C2 conquistata nel 1999, il ricordo struggente del presidente per antonomasia, ovvero il grande e indimenticabile Mauro Marchini. Era presente uno dei figli col nipote che gioca come portiere nelle giovanili del Castelnuovo. E dove altro sennò ? La sfilata di tanti calciatori del passato fino ai giorni nostri non proprio esaltanti ma i tempi sono questi: prendere o lasciare. Non possiamo fare l’elenco perchè sarebbe quasi sconfinato e troppo lungo. Possiamo solo ricordare che la stagione appena conclusa è terminata con l’amara retrocessione in Promozione. Una categoria che sta troppo stretta al Castelnuovo e alla sua eccellente storia. Intanto, auguri vecchio leone gialloblu per questo primo secolo nella speranza che anche i prossimi 100 anni siano forieri di soddisfazioni e di grandezza.
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