BARGA – Era da un po’ di tempo che purtroppo attendevamo questa triste notizia. Ci ha lasciato ieri, in una calda domenica di luglio, Roberta Rinaldi, la sorella dell’Oriano per alcuni, la Roberta dell’Ospedale per altri, la Roberta, per le amiche.
Dal 2015 era andata in pensione e per lei era giunto il momento di godersi gli anni del meritato riposo dopo una vita trascorsa come tecnico di laboratorio all’ospedale San Francesco di Barga. Dopo una vita dedicata, in tutto e per tutto, alla difesa dell’ospedale di Barga. Nelle battaglie, nelle guerre, negli anni travagliati; che ormai sono tanti, troppi, in cui si è mobilitata la comunità di Barga per difendere l’ospedale San Francesco, con sempre maggiori difficoltà, visto i continui tagli ed attacchi, lei c’è sempre stata. E non le mandava certo a dire a nessuno se c’era qualcosa che non le tornava, se c’era qualche punto che secondo lei doveva essere evidenziato, difeso, messo in evidenza, denunciato. Se c’era qualcosa che insomma per lei facesse del male al nostro ospedale ed alla nostra sanità. Le ultime parole pubbliche di affetto per il “suo” ospedale Roberta le aveva pronunciate proprio non molte settimane fa su questo giornale… “Orgogliosa del San Francesco” aveva scritto allora… Roberta era proprio così: orgogliosa del tanto di umano, di professionale, di prezioso, che, nonostante tutti gli sforzi che nei decenni si sono succeduti dall’alto per mettere in difficoltà il nostro “spedalino”, i suoi operatori sono ancora in grado di esprimere, di portare avanti, Difendendo un tesoro che negli anni è stato fatto il possibile per portarci via, ma che ancora resiste. E se resiste ancora oggi lo si deve anche a Roberta, a quello che negli anni ha fatto dentro e fuori dall’ospedale. Alle sue proteste, insieme a quelle di tanta gente di Barga, al suo impegno politico, professionale ed umano.
Ho vissuto indirettamente i mesi della sua malattia che negli ultimi tempi, con grande crudeltà ed efficacia, l’ha minata nello spirito forte e battagliero che l’hanno sempre contraddistinta. Malattia che Roberta ha comunque sempre affrontato con grande forza d’animo, ma soprattutto con una disarmante consapevolezza di un epilogo definitivo che sarebbe arrivato. L’aveva accettata questa condizione e non ne faceva mistero. Si era preparata al momento con tutta se stessa ed aveva iniziato in questi mesi un cammino verso il commiato da questa vita terrena che l’aveva portata anche a ritirarsi spontaneamente presso la Villa di Riposo di Barga.
Ha affrontato la sua malattia, l’approssimarsi dall’addio alla vita con la stessa energia interiore con cui l’ha vissuta questa vita. Con una forza interiore che forse nemmeno i suoi cari e le sue amiche avevano di fronte al momento che prima o poi si sapeva sarebbe arrivato; e che alla fine è arrivato… ieri.
Ad annunciarlo il fratello Oriano con queste belle parole dove ancora emerge lo spirito di Roberta:
“È morta mia sorella, dopo una lotta ultraventennale hai dovuto arrenderti al male crudele ed implacabile, hai lottato spesso da sola, Roby ti rendo onore per il coraggio e la grande dignità, per la tua generosità, per le tue battaglie a favore del San Francesco che ti ha vista validissima tecnica di laboratorio e poi paziente; ti rendo onore per le tue lotte politiche in difesa della comunità sempre a viso aperto, senza sotterfugi. Mi hai chiesto e lo faccio di ringraziare tutto il personale della medicina di Barga, in particolare la tua cara amica Maria Chiara Bertieri, il personale della riabilitazione con Maresa e Valeria, il personale della Villa Pascoli in particolare il carissimo direttore Gabriele Giovannetti. Tutti quelli che ti hanno assistito, tua cugina Daiana, la tua amica Andreina, tua nipote Ilaria, tua cognata Doris e tutti i parenti in Italia e all’estero, gli amici che ti hanno apprezzato e voluto bene. Io non so se sono stato un buon fratello, ma una cosa voglio scriverla, perché probabilmente non te l’ho mai detto, tu voglio bene, tanto, salutami il babbo e la mamma, ciao, un abbraccio e arrivederci”.
Non sentiremo più da ieri la sua voce intensa, profonda, non la vedremo più prendere il caffè con le sue amiche, l’Andreina, l’Erina, la Fosca, l’Eva e tutte le altre, seduta ai tavoli del Bar Alpino; non la sentirò più esprimere la sua rabbia, il suo sconcerto, per l’ennesima ingiustizia resa nei confronti dell’ospedale di Barga e della sua gente, nell’ennesimo “taglio” ai suoi servizi, che ogni volta che mi incontrava mi esternava. Non la sentiremo e non la vedremo più la Roberta, per tutto quello che era e che rappresentava in questa comunità. Non la sentiremo più parlare della sua Barga con un grande amore nel cuore. Ma forse un giorno, almeno alcuni di noi, dovunque essa sia, forse la rincontreremo e sono certo che la prima cosa che chiederà sarà di sapere le sorti del suo “San Francesco”, di cui era orgogliosa e che, speriamo lo sappia, è orgoglioso di lei…
Al caro Oriano, con tan to affetto, esprimiamo il nostro più accorato cordoglio che estendiamo i parenti ed a tutti gli amici sinceri di Roberta.
I funerali di Roberta si svolgeranno martedì mattina 5 luglio alle ore 10 presso la chiesa del Sacro Cuore.
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