FORNACI – A seguito di un lungo negoziato e numerosi incontri in data odierna è stata siglata un’ ipotesi di accordo tra la direzione aziendale KME, le organizzazioni sindacali e le RSU degli stabilimenti di Serravalle Scrivia (AL), Fornaci di Barga (LU) e Firenze. Lo rendono noto i coordinatori nazionali FIM, FIOM, UILM gruppo KME Michele Folloni, Massimo Braccini e Giacomo Saisi.
L’accordo è finalizzato alla protezione ed al rilancio dei siti produttivi in Italia. Il core- business dell’ azienda rimane la metallurgia e sono definiti investimenti in tutti gli stabilimenti del gruppo. Per quanto riguarda in particolare Fornaci di Barga, questo viene confermato come stabilimento centrale per la produzione di laminati per il sud Europa e come polo principale per la produzione di laminati industriali in ottone e rame. Il settore lingottiere a Fornaci (EM moulds) è confermato come sito italiano per la produzione dei cristallizzatori per le acciaierie e l’ingresso del nuovo azionista di maggioranza (Paragon) non comporterà cambiamenti strategici per il sito.
Come spiegano i tre coordinatori nazionali, l’accordo prevede un premio di risultato legato al raggiungimento di obiettivi che, in considerazione della crescita aziendale, appare garantito perlomeno ai minimi scaglioni, potendo arrivare a riconoscere un importo massimo di 2500€. Il premio aziendale dal controvalore di 500 euro annui per l’anno 2022 aumenterà di ulteriori 100€. L’accordo prevede altresì uno specifico capitolo sulle pari opportunità e molestie sul luogo di lavoro, sulla sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro, sul diritto alla formazione e sulle nuove assunzioni.
Riguardo il personale assunto con contratto a termine di 12 mesi, l’azienda si impegna a trasformarlo a tempo indeterminato. E’ stato inoltre normato attraverso uno specifico allegato all’accordo il lavoro agile (smart working), dove sono previsti importanti diritti per i lavoratori ed il riconoscimento del buono pasto durante le giornate lavorative con questa modalità. L’accordo prevede infine clausole di garanzia in cui l’azienda si impegna a non spostare attività che implichino la perdita di volumi produttivi e viene confermata la commissione economica congiunta, al fine di monitorare l’andamento aziendale.
“Riteniamo questa ipotesi di accordo – dichiarano in proposito i tre coordinatori – molto importante e fondamentale per gli stabilimenti italiani e per i lavoratori. Dopo quasi 10 anni di accordi difensivi, siamo ritornati a definire un accordo espansivo che apre una nuova fase di incrementi economici e di migliori prospettive. Nelle prossime settimane verranno fatte le assemblee per illustrare i contenuti dell’intesa ed a seguito verrà sottoposta a referendum tra i lavoratori di tutto il gruppo KME”.
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