FORNACI – In provincia di Lucca, ma anche in una buona fetta dell’Emilia appenninica e in un mercato che ora si sta aprendo al mondo, grazie anche alle campagne social che lo stanno facendo “esportare” in giro per l’Italia è il rum da correzione per eccellenza il Leone 70 della ditta Nardini Liquori di Fornaci. Solo la produzione per la provincia di Lucca, nei tempi extracovid, arrivava a 50 mila bottiglie. Comunque sia, qui da noi parlare dii caffè corretto a rum vuol dire parlare del famoso rhum “Leone 70” prodotto da forse oltre un secolo dalla ditta Nardini. Un tempo si chiamava Demerara Rhum ed a contribuire alla prima etichetta, una curiosità, fu un barghigiano oggi residente negli States che lavorava allora nella ditta che aveva sede a Barga, Alberto Dianda, che creò la grafia, oggi si direbbe il font, che è il logo che ancora oggi accompagna la scritta Liquori Nardini.
Il rum Nardini all’inizio si chiamava Demerara; quel nome fu poi sostituito attorno agli anni ’70 del secolo scorso dal nome Leone ’70, ma l’etichetta praticamente non è mai cambiata da oltre un secolo: una testa di leone che ruggisce su un fondo reticolato giallo e marrone dal Demerara al Leone 70 sono sempre stati l’immagine vincente di questo prodotto che sicuramente in provincia di Lucca non ha eguali. Provare per credere.
Oggi il prodotto resta sempre quello, un prodotto inconfondibile ed inimicabile con quel rum a 70 gradi che regala un sapore unico al caffè ed una correzione così intensa come nessun altro liquore da correzione; ma, dopo davvero tanto tempo, il prodotto viene accompagnato da una nuova bottiglia e dal un restyling della etichetta: una bottiglia più arrotondata ed una etichetta che riprende i colori, ma con la testa di leone stilizzata, sempre un sfondo reticolato ed altri particolari che si rifanno nei font utilizzati dalla vecchia grafica. Una immagine sicuramente più moderna. Il tutto realizzato, dopo mesi di attento studio e lavoro, dai titolari della ditta insieme alla tipografia fiorentina, la Fistel Grafica, che ha stampato la nuova etichetta.
Questo pomeriggio è stato così un momento storico l’imbottigliamento delle prime 1600 bottiglie, tutte destinate al mercato locale.
Per l’occasione erano presenti anche i fratelli Rosiello, Giovanni e Augusto che dal 1988 assunsero da Enrico Nardini la direzione dell’attività, ora invece portata avanti da un team affiatato composto da Francesco Rosiello, amministratore e soci Ivano Pieroni e Massimo Martini Adami.
Insieme a loro, e con la presenza anche di diversi amministratori comunali tra cui la prima cittadina Caterina Campani e l’assessora alle attività produttive Francesca Romagnoli, hanno tenuto a battesimo il primo imbottigliamento del Leone 70 con la nuova bottiglia e la nuova grafica, pronto ora ad affrontare il mercato con il nuovo e più moderno look. Alla presentazione hanno preso parte anche i giovani imprenditori Francesco Marcucci e Saverio Bertagni che in Valle del Serchio producono un altro liquore di successo, l’Ambrosia Gin.
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