A Tiglio tornano le rogazioni

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TIGLIO – Le  “Rogazioni” sono delle suppliche, delle preghiere pronunciate  con una certa decisione per invocare il buon raccolto nei campi e sono recitate in latino.

Si tratta di un rito cristiano ripreso da una pratica pagana da Papa Liberio nel IV secolo, con lo scopo preciso di chiedere al Signore la protezione dei campi e del raccolto ma soprattutto di allontanare qualsiasi catastrofe
Ancora oggi nella nostra provincia in alcuni luoghi viene vissuta come un tempo. E così avviene nel piccolo borgo collinare di Tiglio, nel comune di Barga, dove, a parte la lunga pausa covid degli ultimi due anni, ogni anno si celebra questi rito e ad ogni croce il sacerdote si ferma e invoca l’aiuto del Signore. E’ una tradizione che nei decenni è riuscito a mantenere viva don Giuseppe Cola e che ancora prosegue grazie all’impegno dell’unità Pastorale, con in testa il proposto don Stefano Serafini.

Una volta erano centinaia i fedeli che partecipavano al rito delle Rogazioni, che durante l’anno possono essere  il 25 aprile, per la festa di San Marco Evangelista (e si chiamano in questo caso  Rogazioni Maggiori) o nei tre giorni precedenti l’Ascensione (in questo  caso si chiamano Rogazioni Minori).

Dunque domani 25 aprile, per San Marco, tempo permettendo alle 9, dal paese di Tiglio, inizieranno le rogazioni. Si percorrerà l’itinerario segnato dalle tipiche marginette e con la Benedizione della Campagna. Alle 11 la celebrazione eucaristica nella chiesa di Tiglio Alto.

In caso di brutto tempo le rogazioni e tutta la cerimonia si terrà presso la chiesa.

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