SOMMOCOLONIA – Questa mattina, il Nucleo Bonifica Ordigni Esplosivi del 2° Reggimento Genio Pontieri dell’Esercito Italiano, di stanza a Piacenza, competente per gli interventi di ritrovamento nella nostra zona, ha provveduto alla “bonifica” con brillamento, di una “mina antiuomo ad azione estesa M2 A1” di fabbricazione americana, risalente alla II Guerra Mondiale, rinvenuta accidentalmente qualche giorno fa, nella zona dietro il Monumento ai Caduti di “Monticino”, a Sommocolonia. Questa mina è del tipo “a sharphel” funzionante a strappo a pressione ed è un ordigno pericolosissimo! Al momento della attivazione, o con urto nel filo di inciampo o calpestandola, questa mina piuttosto complessa, schizza il alto e raggiunta l’altezza di 2 metri circa, esplode e lancia una scarica di frammenti metallici tutto intorno letali fino ad una distanza di 10/15 metri ma pericolosi fino a oltre 100mt!
Queste mine furono schierate dai soldati americani a protezione del caposaldo di Sommocolonia, pochi giorni prima l’attacco del 26 dicembre 1944. Il giorno precedente l’attacco, avendo notizia di una possibile azione nemica, fu modificato, dai genieri americani, lo schema dello schieramento minato. Praticamente questo campo minato iniziava poco a Nord del colletto monumento, dove c’era una postazione con mitragliatrice pesante affidata ai Patrioti della XI Zona, e proseguiva scendendo sotto “casa Vincenti” fino all’altezza dell’abitato. Proteggeva quindi la parte Nord del paese. Il diario storico di un sottufficiale tedesco racconta che verso le ore 5 del mattino del 26, una intera compagnia di alpini austriaci del IV Battaglione , incappò in questo campo minato le cui mine erano collegate tra loro con un sistema di fili di inciampo. Una enorme esplosione provocò un grande numero di vittime, tanto da costringere il comandante tedesco ad impiantare un primo Posto di Medicazione nei pianetti sotto il campo sportivo all’altezza del Metato Vincenti, per curare i feriti e raccoglierei i caduti, che furono successivamente trasportati al Santuario di Migliano, utilizzando gli uomini di Sommocolonia rastrellati a questo scopo.
Il 1° Luogotenente Fabio Cappucciati, ottimo conoscitore d’area per aver già portato a termine numerosi interventi nella nostra zona, ma anche in numerose missioni fuori area, ha provveduto a mettere in sicurezza la mina e a farla brillare sul posto (in situ) , dopo aver sgomberato, con l’ausilio dei Carabinieri della Stazione di Barga, la zona. Era assistito dal secondo operatore C.M.S Canio Metta; sul posto per l’assistenza medica anche un mezzo del Corpo Militare della C.R.I.
Questo ritrovamento mette in evidenza come sia ancora pericolosissimo andar per boschi a cercare “tracce della guerra”, potendo incappare, come si è visto in ordigni ancora integri e funzionanti!
In questo caso è necessario NON TOCCARE e avvertire subito i Carabinieri.
(nelle foto anche il santino relativo ad un soldato austriaco morto in quel campo minato. Questa la traduzione: MARTIN GRÖMER L’unico figlio in terra straniera, Di certo il dolore più grande, Se Dio nostro Signore non fosse di conforto, Il cuore dei genitori si spezzerebbe. Vittima di guerra riposa in pace in terra straniera il nostro unico, indimenticato figlio, fratello e fratello adottivo Martin Grömer figlio di contadini a Lehen, Seekirchen [Salisburgo] sottufficiale in un battaglione di cacciatori di alta montagna, insignito del distintivo di fanteria in argento il 26 dicembre 1944, nel suo ventesimo anno di vita, è stato gravemente ferito da una granata durante un attacco a Sommacolonia in Italia, morendo di lì a poco come un eroe. Che riposi in pace! caduti nella battaglia di Sommocolonia..)
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