Passeggiando tra aspetti pubblici di Barga: arte e memorie collettive. La Fratellanza artigiana e la Scuola di Disegno. (ottava parte)

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Riprendiamo la nostra storia interrotta al buon viatico che porterà la Fratellanza a fondare la Scuola di Disegno mentre quella elementare, per ovvie ragioni che tutti possono capire, alla buona intenzione non poté seguire la fase attuativa e quindi fu abbandonata.

Comunque per aprire la Scuola di Disegno ci volle del tempo, quello necessario per dotarsi di fondi che si raggiunsero nel 1888, quando in quest’anno la Fratellanza apre per la prima volta le porte della fondata Scuola di Disegno per i ragazzi e ragazze degli associati, ma anche per chi avesse voluto frequentarla.  Il primo maestro insegnante fu il prof. Luigi Colognori e ufficialmente era l’unico incaricato con tanto di autorizzazione ministeriale che più sotto vedremo. Nell’immagine accanto ne vediamo il sembiante al centro della foto, con vicino le possibili maestre e poi delle allieve alla Scuola di Disegno, certamente in un giorno specialissimo perché vediamo che tutti sono ben vestiti.

Non credo che qualcuno, oltre a citarlo, del prof. Colognori abbia mai detto qualcosa di più e ora lo facciamo andando a leggere insieme al cimitero di Barga la lapide che lo ricorda. Intanto, vediamo che era nato a Barga il 2 ottobre 1865 e qui morì il 23 maggio 1921, mentre così recita lo scritto:

Molto di lui resta nella mente

Dei giovani iniziati all’arte

Tutto il suo cuore diede

Alla famiglia, agli amici, al Paese.

 

La Scuola di Disegno che lui condusse sino alla precoce morte e che poi fu seguita dal figlio Francesco, così come recita la lapide, lo vide molto attento ai giovani e ai loro profitti. Di lui ci restano anche le firme apposte sui disegni che gli allievi dovevano fare, forse per gli esami, e ve ne erano anche d’impegnativi che vedendoli si rischia di restare ingannati se siano disegnati o stampati. Foglie d’acanto, mascheroni che poi rivediamo nella sotto gronda dei villini di Barga e del suo Comune, come in seggiole e altri lavori d’intaglio nel legno.

La scuola con il tempo fu riconosciuta anche dal Ministero della Pubblica Istruzione. In una lettera del 1908 diretta alla Fratellanza, ma non è l’unica, il Provveditore agli Studi di Lucca nomina su indicazione del Ministero il prof. Luigi Colognori a insegnante, implicitamente potremmo dire anche a direttore della scuola, perché le ragazze oltre al disegnare un ornato poi dovevano metterlo in pratica e certamente avevano delle maestre, magari alla buona e non codificate tali ma e comunque utili al momento di mettere in pratica ciò che avevano imparato.

 

Di là di ciò, erano questi i tempi in cui Barga creava cose importanti che con il tempo dettero i loro frutti. Come accennato, si pensi che a questa scuola si iscrivesse il 2 aprile 1905, anche Bruno Cordati (Barga 1890 – 1979), che poi diverrà un pittore di fama e insegnate di disegno nelle scuole superiori. Suo padre aveva una ditta edile, dove Bruno era muratore e, certamente viste le sue qualità pittoriche, si volle iscritto alla scuola e lo troviamo alunno nel 1906, quando aveva sedici anni. In quel tempo già dimostrava la sua bravura nella pittura, anche murale, e indicato dal padre ai committenti dei villini, li abbelliva con dei bei disegni. Poi Cordati, dopo qualche anno frequentò l’Istituto d’Arte Passaglia di Lucca, lì diplomandosi.

Tra il 1908 e il 1910, già conosciuto come un giovane di buona mano pittorica, Cordati fu ricercato da Giovanni Pascoli per un certo lavoro alla sua villa ai Caproni di Castelvecchio, dove volle effigiarvi al suo ingresso, nella sorta di galleria che introduce alla villa, uno stemma che ricordasse il nome della famiglia Pascoli. È ancora lì ma fu ritoccato a suo tempo da un altro pittore che forse ha fatto perdere l’originale pittura di Cordati. (34)

 

Parlando di Cordati ci sovviene qualcosa che, seppur in piccola parte, lo riguardi come studente della Scuola di Disegno e con lui anche due scolare che vedremo e allora andiamo alla scoperta di ciò che quest’altra memoria ci rammenti d’importante per il nostro articolo. Siamo al 1908, la Scuola ha già venti anni di presenza in Barga e diversi sono gli scolari che la frequentano con buon profitto. Certamente per tenerla aperta, oltre alle quote degli associati alla Fratellanza, occorrerebbero altre entrate che pensiamo non mancassero ma di quella che andremo dicendo ce n’è anche la notizia su di uno dei due giornali locali, La Corsonna, l’altro era la Gazzetta di Barga.

 

Eccoci allora all’estate 1908 e ci accorgiamo che sabato 25 luglio San Cristoforo patrono di Barga, al Teatro Differenti c’è stata una beneficiata a favore della Scuola di Disegno Barga e Patronato Scolastico di Borgo Mozzano. Dell’attuata iniziativa se ne era data notizia tramite un pubblico manifesto e senz’altro era stata promossa dal provveditorato agli studi di Lucca che poi aveva messo in contatto direttamente le due realtà paesane, Patronato del Borgo e Scuola della Fratellanza di Barga. Possibile anche che qualcuno di Barga, preventivamente, avesse assistito allo spettacolo, poi garantendo della sua bontà e così diffondendo che lo stesso avesse conseguito già un gran successo a Borgo Mozzano, la cui eco, appunto, come ripeté il giornale La Corsonna, era giunta anche a Barga e senza indugi, si volle dare al Teatro, senz’altro, oltre al previsto guadagno per la Scuola, anche per festeggiare al meglio il Santo patrono.

 Si tratta dell’opera giocosa Crispino e la Comare dei fratelli Ricci, allestita dalla Compagnia dei Lillipuziani, ragazzi del Borgo, diretti da una giovane e brava professoressa di pianoforte che con lo strumento li accompagnava, la signorina Palma d’Olivo (Borgo Mozzano 1888-1969),vedi le immagini a fianco, allora ventenne, età che aveva la stessa Scuola di Disegno, una musicista che a Borgo Mozzano lascerà un suo vivido ricordo che rivive in un articolo scritto nel 2015 da Gabriele Brunini. (35)

 

Chiosa La Corsonna, che leggendo il manifesto, pare che il successo fosse stato annunciato proprio dall’eccezionale richiesta della popolazione che volle lo spettacolo teatrale arrivasse qua da noi, però fu riscontrato che l’attesa non fu una bugia pietosa per cercare di portare gente al teatro, perché il Differenti fu veramente strapieno: Il pubblico affollò la sala e ornò i palchi elegante e numeroso, quanto mai non si era veduto che per eccezione.  Tutto per merito della giovanissima e brava maestra signorina Palma d’Olivo, che diresse, istruì e raccolse con affettuosa pazienza i piccoli artisti i quali dimostrarono un affiatamento e una disinvoltura raro nei più vecchi cantori.

 

Eccoci però a ciò che maggiormente interessa quest’articolo, ossia, che a fine spettacolo, in nome della cittadinanza di Barga, ci fu il ringraziamento agli ospiti da parte della Fratellanza Artigiana. Ovviamente ascendendo al palco del Differenti la Scuola di Disegno Barga con il Prof. Colognori che ringraziando, scrive La Corsonna, attuò: la consegna di un’elegante bandiera che fu ricamata dalle signorine Nadia Corrieri e Nilda Menconi, con eleganza e precisione, mentre il sig. Bruno Cordati dipinse in basso gli stemmi dei due comuni stretti da così intimi vincoli di vicinanza e d’ideali. Chiaro che per ringraziare gli ospiti di Borgo a Mozzano, la Fratellanza, ossia la Scuola di Disegno, aveva deciso il dono di un suo lavoro che mostrasse quale fosse il livello dei suoi allievi. Per altro, circa il livello d’insegnamento raggiunto dalla Scuola, possiamo dire che nel precedente anno 1907, partecipando all’Esposizione delle Scuole Industriali e Commerciali che si era tenuta a Roma, fece una bella figura, meritando una menzione d’onore che gli fu conferita dal ministro Cocco – Orfu l’anno 1909.

 

Andando avanti con la nostra storia vediamo come fosse organizzata la Scuola di Disegno:

ai ragazzi v’insegnavano il disegno da applicare alle varie arti e mestieri. Come accennato, si ricordi che da questa scuola uscirono dei bravi decoratori che abbellirono le ville di Barga: Bruno Cordati, Antonio Da Prato, Michele Tonini, come intagliatori del legno e falegnami tipo Augusto Biagi detto “Rossino”, che faceva anche degli ottimi intagli con dei bei rosoni imparati alla Scuola (vedi l’immagine), così come ci ricorda il nipote Michele Biagi che del nonno conserva ancora i disegni firmati dal Prof. Francesco Colognori. Come detto, c’era anche una sezione femminile cui era insegnato il disegno da applicare ai lavori femminili come il ricamo, cucito, ecc. (36)

 

I corsi, divisi nelle due sezioni che si è detto sopra, duravano tre anni e poi ve ne era un quarto facoltativo di perfezionamento. Per i maschi l’insegnamento era: ornato, architettura e plastica, per le femmine erano ornato e disegno. Inoltre erano facoltativi per entrambe le classi, il corso sulla figura.

 

Rispetto alle premesse dei primi anni della Fratellanza circa la volontà di istituire scuole interne, dove si indicavano le minime età di sei anni per le primarie e dieci le tecniche, ora che siamo agli inizi del Novecento, vediamo che la scuola attuata è sola quella tecnica nata nel 1888 e basata sul disegno e per esservi ammessi occorrevano dodici anni compiuti e di avere la terza elementare. Gli anni scolastici duravano nove mesi con inizio al 1° novembre e finiva il 31 luglio. Le lezioni erano il mercoledì e sabato per i maschi, d’estate dalle 16,00 alle 18,00 e dalle 19,00 alle 21,00 d’inverno. Per la sezione femminile d’estate l’inizio era alle 7 ½ sino alle 9,00 e dalle 10 ½ sino alle 12,00 d’inverno. Le promozioni andavano in base al profitto raggiunto. La cosa più insolita per una scuola è che alla fine dei corsi non si rilasciasse alcun diploma, in più non ci si preoccupava dell’eventuale collocamento al lavoro. La scuola, in tutti gli aspetti, era sotto la sorveglianza del Consiglio d’Amministrazione della Fratellanza Artigiana ed era sussidiata dal Ministero, Provincia di Lucca e Comune di Barga.

Nel 1904-05 gli iscritti alla sezione maschile furono ventidue, mentre alla fine dell’anno, agli esami, erano venti; le ragazze iscritte erano state ventitré e ne arrivarono in fondo ventidue. Agli esami dei maschi ne furono licenziati sei, altri 11 promossi e quindi tre i bocciati. Delle femmine invece ne furono promosse diciannove e tre le licenziate, quindi senza alcuna bocciatura.

In quest’anno può essere interessante sapere anche come fosse composto il Consiglio d’Amministrazione della Fratellanza. Presidente il dott. Carradini Eliodorovice Cecchini Cesare e Rocchiccioli Giovan Battista – segretario e vice: Giannotti Nello e Salvioni Luigi. Consiglieri: Cantella ing. Raffaello, Casci dott. Luigi, Colognori Raffaello, Santi candido, Simonini Pietro e Stefani dott. Alfonso. (37)

Al buon funzionamento della scuola contribuivano: Ministero Agricoltura e Industria con £ 200, Provincia di Lucca £ 100, Comune di Barga £ 100, Camera di Commercio £ 120, Fratellanza £ 50, tasse scolastiche £ 75 e £ 4 di altri proventi. Totale £ 649.

Le uscite erano di £ 281 per l’insegnante, fitto locale ma solo figurativo £ 50, illuminazione e riscaldamento £ 150, acquisto materiale scolastico £ 37, altre spese £ 3: totale £ 521.

 

La scuola di disegno e di lavori femminili oltrepassò per alcuni anni anche la Seconda Guerra Mondiale seppur sotto l’egida della Fratellanza Bargea, quell’istituzione sorta l’anno 1930-33 dalla fusione tra loro della Fratellanza Artigiana, la Biblioteca Circolante Angelio Barga e la Società di Mutuo Soccorso tra gli emigranti Cristoforo Colombo nata l’anno 1893. La sede fu alla Sala Colombo.

 

Nel dopo guerra 1940-45, ci fu una ripresa delle attività della Fratellanza Bargea che organizzava ancora la Scuola di Disegno, come dei corsi d’inglese, probabilmente diretti a chi dovrà emigrare in terre di lingua anglofona.

 

Dopo il Prof. Francesco Colognori figlio del Prof. Luigi, ecco che a dirigere la Scuola è chiamato dal presidente la Fratellanza Bargea Giuseppe Da Prato, il giovane Prof. Rinaldo Biagioni (Barga 1913-1997), forse già insegnante il disegno nelle scuole pubbliche ed è anche un buon artista pittore. Del suo lavoro resta una relazione diretta all’attenzione del presidente, stilata per rendere edotta la Fratellanza circa il lavoro svolto durante il concluso anno scolastico 1953-54.

 

Esattamente la data di consegna del resoconto scolastico è alla data 15 giugno 1954 e in esso si spiegano molte cose. Per esempio, che l’affido della scuola risaliva al novembre 1953 e che le lezioni erano serali e domenicali.

Le lezioni, definite corsi, si estendono dal disegno per meccanici, a quello per falegnami, muratori e ornamentale. I corsi, che hanno la durata di tre anni, il primo è uguale per tutti ed è impostato come segue, però cambiando con il secondo anno:

1° anno: disegno geometrico e descrittivo a tutti i corsi insieme.

2° anno: ogni specialità ha il suo disegno con schizzi quotati, riproduzione di oggetti con scale di riduzione.

3° anno: Disegni di piccoli progetti per ogni specialità. Il corso ornamentale, essendo artistico, avrà indipendenza dagli altri corsi e una durata illimitata.

Passando alla frequenza ecco che si apprende che inizialmente gli iscritti furono ventisei: dodici al corso meccanico; sette al falegname, due a quello dei muratori e cinque all’ornamentale.

Durante l’anno si ritirarono otto alunni e regolarmente con pochissime assenze ne restarono diciotto.

Il profitto fu incoraggiante con alcuni elementi dotati di buone qualità che se continueranno potranno raggiungere la specializzazione nel loro mestiere.

Il Prof. Biagioni finiva il resoconto con un’osservazione circa la scarsità dei materiali didattici e per cui allegava in disegno le cose con cui dotare la scuola. (38)

 

Non siamo a conoscenza di quanto sia durata nel tempo questa scuola, ma pensiamo che da lì a non molti anni abbia finito la sua vita, in concomitanza con l’ampliamento della pubblica offerta d’istruzione scolastica, unito a ciò, le progressive possibilità economiche delle famiglie in una sempre più dinamica ed espansa società, entro alla quale erano indirizzati i giovani.

Preme ricordare che quanto si è detto della Fratellanza Artigiana e della sua Scuola di Disegno potrà avere qualche lacuna ma va detto che a riscontro vi sia ben poco e che lo scrivente ha dovuto studiare l’argomento quasi ex novo, quindi sui documenti, perché non esiste in loco una specifica pubblicazione, quindi, per le eventuali mancanze, chiede venia al lettore.

 

Con il prossimo articolo avremo lasciato palazzo Guidi facendo ritorno a Porta Macchiaia di cui diremo qualcosa di storico rinvenuto dallo scrivente e che fino a poco tempo fa era del tutto ignorato dalla storiografia locale.

 

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34) Per la storia dello stemma a villa Pascoli dei caproni a Castelvecchio vedi: Gualtiero Pia, Momenti Barghigiani, 1993, Tipografia Gasperetti. Pagg. 75 – 77: Pascoli Cordati, Mariù e uno stemma.
35) Dal Sito internet Gabriele Brunini, PALMA D’OLIVO, PIANISTA BORGHIGIANA: I SUOI SPARTITI DONATI AL CONVENTO DEL BORGO. Articolo scritto da Gabriele Brunini sul n. 468 del Periodico IL PONTE DEL DIAVOLO (ottobre/novembre/dicembre 2015). Pier Giuliano Cecchi ringrazia Gabriele Brunini per avergli concesso, su richiesta, la facoltà di pubblicare in quest’articolo le immagini della professoressa D’Olivo che molto gentilmente ha voluto fargli avere.
 36) Circa il portone centrale del Duomo di Barga vedi su questo Sito: Pier Giuliano Cecchi, Un’antica chiave del Duomo di Barga, 28 maggio 2018. Citato in questo brano:
(La vecchia porta) Fu smontata durante gli imponenti restauri al Duomo 1927-1939 e il suo posto lo prese l’attuale portone, cui ne parla anche Mons. Lino Lombardi nei suoi articoli riepilogativi tutti i restauri al monumento, editi su Vita Nova e rivisti dall’Autore l’anno 1956. Ecco allora come ci presenta la nuova porta del Duomo: Bella, solida ed agevole è la porta in quercia, decorata a rosoni e colorita a bronzo.
Si è detto in precedenza che questa porta ha una storia particolare e allora raccontiamola. Intanto, va detto che ciò che annotò mons. Lombardi, il particolare dei rosoni, ci fa capire che la porta si sia mantenuta sino a oggi, infatti, al presente è come da lui descritta. Questa fu eseguita, forse alla fine dei restauri, l’anno 1939, dal falegname di Barga Augusto Biagi, i cui discendenti, secondo le memorie familiari, pensano che il conto della fattura non sarebbe stato mai saldato all’esecutore, che nell’immediato dopoguerra 1940-45 dovette tornare in Duomo per risarcire la sua porta colpita da un proiettile di mortaio, tempo della Linea Gotica e forse è questo il conto inevaso.
37) Notizie sulle condizioni dell’insegnamento industriale e commerciale in Italia ed in alcuni stati esteri. Annuario pel 1907. Roma, Tipografia Nazionale di G. Bertero e C., 1907.
38) Notizie dall’Archivio della Fratellanza Bargea, presso Sala Colombo a Barga, via del Giardino n. 45.

 

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