Debutto al volante per il navigatore Pinelli al Rally del Ciocchetto

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Delusione per l’esperto navigatore lucchese, che ha avuto modo di sperimentare l’esperienza sul sedile del guidatore, ma senza riuscire a terminare la corsa.

E’ stata un’esperienza estremamente formativa quella di stringere il volante di una macchina da corsa per Francesco Pinelli, esperto navigatore lucchese, che nel fine settimana appena passato ha debuttato alla guida di una macchina da rally al “Ciocchetto Event”, il classico appuntamento di fine anno proposto al Ciocco da 30 anni.

Pinelli ha lasciato momentaneamente il quaderno delle note per andare a stringere il volante di una Fiat Seicento kit gommata Hankook dei Fratelli Selmi, con al fianco l’amico Michael Adam Berni, con il quale si è alternato alla guida nei due giorni di gara.

Nessun obbiettivo in mente per il navigatore immedesimatosi pilota, se non quello di provare la sensazione di stare sull’altro sedile della macchina. Purtroppo l’esperienza, definita una “didattica importante, che fa capire tante cose sul ruolo del driver”, non ha portato la gioia della bandiera a scacchi. La corsa di Pinelli e Berni si è beffardamente chiusa ad un passo dalla fine nella seconda prova della domenica, la tappa finale, per una “toccata” sull’anteriore sinistro della Seicento. Un “fuori programma” che non ha permesso ai due di ripartire.

Il “Ciocchetto” lo racconta Pinelli stesso: “Una grande esperienza, dalla quale ho capito ed immagazzinato molte cose, pur se l’andar forte in gara è tutt’altra cosa della mia andatura  . . .  ovviamente. Purtroppo non abbiamo finito la gara, abbiamo “toccato” nella seconda tappa e non è stato possibile proseguire. Non è stato comunque possibile trovare gli automatismi necessari per guidare forte e soprattutto con al fianco una persona che ti dice cosa fare, ma sicuramente – ripeto – ho capito molte, ma molte cose che saranno utili quando tornerò a “navigare”. Che è il mio ruolo. Esperienza da ripetere? Anche si, ma senza troppe impressioni, a me piace ed interessa fare il copilota, fare il pilota impone lo stare assiduamente sulla macchina, è un ruolo complesso. Come lo è sicuramente quello del copilota, pur con altre dinamiche. Ringrazio tutti i miei partner che mi hanno permesso di poter realizzare questo mio progetto, in particolare Fabrizio Bardi e ERTS Hankook per l’appoggio tecnico con gli pneumatici”. 

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