BARGA – Lo potremmo chiamare progetto millennium, ma in realtà è solo un nome che gli attribuiamo noi adesso, per rendere meglio l’idea del lavoro che in questi giorni l’artista Keane, il padre di barganews.com, ha pubblicato sui social e che a Barga sta riscuotendo notevole interesse e successo.
Images of people of Barga, ha scritto lui e così è in effetti, ma sono ritratti fotografici che risalgono all’anno 2000. Venti e più anni fa. In quelle immagini c’è la Barga più giovane di venti anni nei volti di quei barghigiani che oggi magari non ci sono più, o che sono invecchiati di un quarto di secolo o c’è la Barga che è invece è cresciuta, i tanti bambini oggi adulti che guidano la comunità o che comunque ne sono i protagonisti.
Sono soprattutto i volti di chi non c’è più a colpire, specialmente quelli che sono rimasti nei cuori dei barghigiani, ma che vent’anni di tempo avevano fatto mettere in un cassetto nascosto del cuore. Ora tornano fuori con i loro sorrisi e ricordano a tutti la Barga che era.
“Era un progetto – ci racconta Keane – nato per celebrare il nuovo millennio con quelle immagini che poi ho proiettato sul qualche facciata dei palazzi di Barga Vecchia, ma poi sono rimaste lì fino ad ora, quando sono tornate fuori raccontandoci una Barga che è cambiata, è cresciuta, è scomparsa, è invecchiata”.
In tutto allora furono raccolte da Keane quasi 5 mila foto ed oggi quelle riproposte sui social sono appena 500, ma hanno davvero catturato l’attenzione.
“L’idea è venuta a Giacomo Cella che voleva che quelle immagini fossero proiettate in occasione di Barga Castagna, nei giorni scorsi. Poi la cosa non è stata tecnicamente possibile e così le ho messe online dove i barghigiani possono vederle”.
“Fa impressione vedere quante persone abbiamo lasciato per strada nel viaggio che abbiamo compiuto in questi venti anni ed è una cosa che colpisce tutti, ma uno dei commenti che più ha colpito me è stato quello di una donna che mi chiedeva perché non ci fossero tanti ritratti femminili.
Ha ragione, ma il motivo c’è: venti, venticinque anni fa, perché io iniziai a fare questi ritratti nel 1997. Le donne non amavano farsi fotografare per strada. Gentilmente, ma rifiutavano, si tiravano indietro; quindi c i sono pochi volti femminili. E’ una testimonianza di una Barga che in venti anni è sicuramente cambiata; oggi non sarebbe così, ma è anche vero che se oggi facessimo la stessa operazione e tra vent’anni qualcuno la riscoprisse, magari ci chiederebbe perché non ci sono volti di bambini… per un motivo per certi versi simile: solo che non sono i bambini a non voler essere fotografati, ma sono i tempi e le leggi che ce lo impongono.
Trovo questa cosa per certi versi ingiusta. In qualche modo è come se perdessimo una parte della documentazione di questi anni. Il mondo è cambiato e tante cose falsano quella spontaneità, quella bontà che c’è dietro a tante cose ed iniziative.
Oggi, proprio per le leggi, la privacy e tanto altro, sarebbe difficilissimo realizzare un prodotto di questo tipo ed è quasi buffo constatarlo…. Ironicamente penso che venticinque anni fa a Barga c’erano tre fotografi e basta e ne sono nate migliaia di immagini; oggi sono tutti fotografi con i loro device, ma le foto, spesso invece inflazionate per raccontare se stessi, sono diventate per certi versi tabù se le vogliamo rivolgere a raccontare gli altri”.
Certo è che il lavoro realizzato venti e passa anni fa da Keane oggi ci racconta di una Barga e dei barghigiani di inizio millennio ed è una notevole testimonianza.: “Il mio lavoro, quando aprii il sito barganews.com, non era quello di fare news, ma soprattutto di raccontare la vita, la crescita, lo sviluppo di questa comunità. Io credo di averlo fatto e di farlo ancora. Dal 1996 ho un archivio ormai immenso di immagini che raccontano Barga. E’ questo il mio lavoro; raccontare la storia di questa comunità, perché comunità è importante e la sua storia va preservata”
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