BARGA E FORNACI – Diverse le celebrazioni che si sono tenute in tutta la Valle per le commemorazioni del 4 novembre; tra queste anche quelle di Barga prima e poi di Fornaci di Barga.
Nel capoluogo, nel corso di una mattinata dalla pioggia intensa, un corteo con le associazioni dei militari in congedo presenti sul territorio, dagli Alpini, all’Associazione Carabinieri, dai Marinai all’Associazione Militari in congedo, ha portato una corona di alloro al monumento ai caduti di piazza della Vittoria. Qui, ricorrendo il centenario dal posizionamento della salma del Milite Ignoto nell’altare della patria, è stata scoperta una targa con i nomi di tutti e 167 i combattenti caduti in tutte le guerre e residenti nel comune di Barga, intendendo la ricorrenza del Milite Ignoto anche un momento per rendere omaggio a tutti i caduti barghigiani.
E’ stato Pier Giuliano Cecchi a ricordare la ricorrenza del centenario ed anche i soldati barghigiani caduti.
Di seguito una corona di alloro è stata posta anche al monumento che in via della Crocetta ricorda tutti gli alpini caduti.
Dopo Barga, Fornaci, dove, dopo la santa messa officiata da don Giovanni Cartoni e conclusa con la preghiera del combattente e reduce, un corteo ha raggiunto piazza IV novembre. Qui, alla presenza delle autorità civili e militari e degli esponenti delle associazioni Alpini, Marina, Carabinieri e Associazione Militari in congedo, alla presenza anche delle scolaresche è stata deposta una corona al monumento ai caduti.
E’ stata questa l’occasione anche per la prima uscita ufficiale, in una cerimonia nella sua Fornaci, del nuovo comandante della stazione CC di Fornaci, il Maresciallo Stefano Gambone.
L’intervento di Pier Giuliano Cecchi:
Oggi è un giorno speciale per tutto il Comune di Barga, in quanto si è scoperta questa targa che farà conoscere a tutti coloro che la leggeranno, quanti e chi sono stati i Caduti del Comune di Barga, qui nati o da questo territorio partiti per la Prima Guerra Mondiale, per l’Italia dal 1915 al 1917, la Quarta Guerra per l’Indipendenza Italiana, nell’ultimo anno, il 1918, dopo il disastro di Caporetto, con l’aiuto degli Stati Uniti, della Francia e dell’Inghilterra, anche per noi ci fu il pieno ingresso nella Prima Grande Mondiale che aveva ben altre dimensioni.
Come autore della ricerca di questi nomi, desidero far presente che altra lapide con oltre 140 nomi è al Cimitero di Barga, in quella che fu la Cappella dedicata ai Caduti del Comune di Barga nella Prima Guerra Mondiale, oggi veramente malridotta, che a guardarla fa piangere il cuore. Bene, quella lapide posta nel 1920 assomma non tutti i nomi e sono sei i casi di una doppiatura. Cosa successe? Non lo sappiamo e si può solo arguire che per ciò che politicamente visse allora l’Italia e che tutti sappiamo di cosa si parli, la lapide, per la scarsa attenzione a un buon lavoro, ebbe certamente una vita travagliata e qui chiudo. Solo ricordando che fuori dal cimitero, su richiesta del Provveditorato agli Studi di Lucca, l’anno 1923, fu allestito a cura del Comune di Barga il Parco della Rimembranza, con un piccolo cipresso per ogni Caduto scritto sulla lapide. Accadde poi che ci fu a cura di ignoti il danneggiamento delle piantine. Questo per dire ancora quale fosse allora il clima italiano.
Sotto alla Cappellina dei Caduti fu attrezzata una stanza che avrebbe accolto le salme di quei nostri militari che avrebbero fatto ritorno ai loro monti. Andate e vedrete che sono ben poche le famiglie che dopo il conflitto hanno potuto mettere un fiore al loro caro. Da questo mancato ritorno delle salme, nacque l’idea al Colonnello Douhet del Milite Ignoto, di un soldato ignoto raccolto sui campi di battaglia, che rappresentasse gli oltre 680.000 Caduti nella Guerra. Il Governo italiano approvò e per il 4 novembre 1921, giorno dedicato alla vittoria italiana, ci fu la sepoltura del Milite Ignoto all’Altare della Patria.
Anche a Barga, Fornaci nella solita ora di quel 4 novembre 1921, ci fu un simile omaggio al Milite Ignoto. Allora non c’era ancora il Monumento che qui vediamo, fu però deciso di attuarlo in quel 1921. Altra cerimonia era stata attuata qualche giorno prima Castelvecchio Pascoli.
Il Comune di Barga fece la sua importante parte, e non poteva essere altrimenti, perché avendo ospitato la SMI, la fabbrica delle munizioni per quella guerra, il Comune aveva assunto il carisma di luogo sacro alla Vittoria Italiana. Qui a Barga la cerimonia si ebbe con un corteo che dal Comune andò al Bollettino della Vittoria che è ancora su casa Mordini e poi in Duomo per la cerimonia ufficiale. A Fornaci ci fu invece il corteo che partì dalla chiesa di Fornaci Vecchia andando agli attuali “casermoni”, dove ci fu la solenne cerimonia. A Castelvecchio invece fu ricordato il milite ignoto il giorno 1° novembre, al monumento davanti alla chiesa di S. Niccolò.
Prima di chiudere questo mio breve intervento vorrei ridire in quali armi erano i presenti Caduti al momento del loro sacrificio per la Patria:
100 erano i Fanti – 11 Artiglieria da Montagna – 9 della Milizia Territoriale – 9 Bersaglieri – 7 Compagnia Mitraglieri – 6 Alpini – 6 Artiglieria Campale – 5 Artiglieria da Fortezza – 2 della Sanità – 12 altre armi.
Di questi otto furono le Medaglie di Bronzo al valore. Due d’Argento e uno d’Oro, quella del barghigiano d’elezione Vincenzo Zerboglio, titolare della sezione Alpini Pisa-Lucca-Livorno.
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