Barghigiani al Monastero di S. Pancrazio per Suor Maria Cristina Marcucci (1876-1935)

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PONTE A MORIANO – Sono ottant’anni che il Monastero delle Visitandine di San Pancrazio, sta bello nel suo placido aspetto e con le sue buone e claustrali Suore, là nella campagna lucchese, per chi scende dalla Valle del Serchio, tra Ponte a Moriano e Marlia assieme alle belle ville che da lì intorno occhieggiano.

Prima di questo bel luogo era a Pisa, dove l’Ordine di queste Suore vi entrò l’anno 1827, ospitate in un vecchio monastero cittadino detto di San Silvestro, dove per volere granducale si educavano ragazze nobili. Dopo circa cinquant’anni ecco che con le riforme proprie del Regno d’Italia, il Monastero fu chiuso e le suore furono costrette a raccogliersi in una villetta in riva a quel fiume Arno che spesso si recava a fargli le sue improvvise visite. Pensavano le Suore di cambiar luogo ma tutto ciò che è facile a pensarsi non sempre può esserlo nel vero e, infatti, solo nel 1941 ci fu l’occasione di un confortevole cambio di sede ma anche di Diocesi e da Pisa eccole in quel di Lucca.

Quando il Monastero era a Pisa, nel suo luogo a fior d’Arno, nel 1912 eccovi arrivare una giovane e pia donna da Barga. Una già suora che il 25 luglio 1906, festa di San Cristoforo patrono di Barga, aveva proferito i suoi voti a Dio nel segreto delle stanze al Conservatorio di Santa Elisabetta in fronte al Cardinal Maffi arcivescovo di Pisa; questa era Suor Maria Cristina Marcucci, proveniente da una famiglia, dove Dio e il sacro dettava ogni ora del giorno il suo ritmo di vita. Sino al 1912, però, seppur votata a Dio, fosse solo la maestrina Cristina che tanto amava le sue piccole scolare, un sentimento che da loro era più che contraccambiato. Tutte bimbe perché al Conservatorio di Santa Elisabetta si educavano solo le femmine, mentre i maschi avevano altro luogo. Divenne anche la direttrice ma la sua ambizione era di entrare in un monastero e ci riuscì, entrando, appunto, nel 1912, tra le Visitandine di Pisa.

Ancor giovane vi morì in odore di santità l’anno 1935. Forse per la mancanza nel loro luogo di una sepoltura per le Suore, fu inumata al cimitero di Pisa ma quando il Monastero previde possibile lo spostamento in un ambiente più ampio e in tutto accogliente nella campagna di Lucca, a San Pancrazio, ecco che anche la sepoltura di Suor Maria Cristina seguì l’idea e oggi sono accolte all’ombra di quel Crocefisso che è nella chiesa e che tanto anima le Suore e ogni fedele.

Proprio partendo da questa storia l’odierna volontà del giorno 3 novembre, la decisione di formare una delegazione di persone che da Barga si recasse al Monastero di San Pancrazio. Questo, sia per festeggiare con le Suore, oggi sono quindici, gli ottant’anni della loro venuta in lucchesia ma anche per rendere, nell’occasione, quel devoto e dovuto omaggio alla memoria di Suor Maria Cristina Marcucci, sorella di Don Enrico, Suor Marianna e Suor Agnese al secolo Gioconda, senza dimenticare tutti gli altri fratelli e sorelle che come loro, seppur non vivessero con tale trasporto la loro fede, certamente amò molto il prossimo.

A capo della delegazione il proposto di Barga Mons. Stefano Serafini che con lui Don Antonio Pieraccini, che insieme ha concelebrato la Santa Messa. Inoltre erano presenti per l’Arciconfraternita di Misericordia il governatore Enrico Cosimini e il vice, lo scrivente, con le rispettive mogli e altre persone, tra cui due signore discendenti dai Marcucci di Suor Maria Cristina, ossia di suo fratello Pietro Marcucci che in gioventù emigrò in America. Molto gradito dalle suore l’omaggio di libri che parlano della santa famiglia dei fratelli Marcucci, come della storia dell’Arciconfraternita di Misericordia e di storia locale.

Finiamo con un inciso, ossia, che è stata una bellissima e commovente cosa l’accompagnamento della Messa con le letture e i canti delle Suore che assieme li intonavano al suono dell’armonium da dietro l’ampia grata bianca.

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