Non è assolutamente reale la ricostruzione dei fatti che emerge nella lettera aperta inviata al sindaco e alla stampa dal presidente dell’ASBUC, Giuseppe Nardini e riguardante la vicenda del rifugio Marchetti al Lago Santo in provincia di Modena. Per i quali il 9 settembre prossimi ASBUC è attesa a Modena a partecipare ad una mediazione con l’ex gestore Geo Giorgio Ballestri che chiede un riscatto di oltre 300 mila euro.
Questa dunque la presa di posizione dell’Amministrazione Comunale che con un comunicato stampa spiega l’attuale situazione relativa al contenzioso fra ASBUC e il signor Giorgio Ballestri in merito al Rifugio Marchetti al Lago Santo. ASBUC nei giorni scorsi aveva chiamato il comune in causa per responsabilità dirette sulla intera vicenda, ma il comune non ci sta.
“Se è vero che l’ASBUC è dei cittadini – spiega il comunicato dell’ente – questa è comunque ben distinta dal Comune di Barga. Tanto è vero che i cittadini eleggono l’Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico che a sua volta deve tutelarli. Fu infatti una decisione precisa del Comune di Barga quando fu scelto di istituire l’ASBUC e lasciare a loro l’amministrazione dei beni di uso civico.
Sulla questione poi sollevata nella lettera aperta relativa ad un contratto di locazione del 2001, si tratta di un contratto tra ASBUC e il signor Ballestri in cui il Comune non c’entra assolutamente niente. Da questo contratto nascono poi una serie di contenziosi, da cui l’ASBUC ad oggi è uscita vincente. Adesso è atteso il giudizio della Cassazione considerato che il signor Ballestri ha impugnato le sentenze dei due precedenti gradi di giudizio. In attesa però che la Cassazione si pronunci ASBUC viene contattata dal signor Ballestri per una conciliazione nella quale si cerca anche di coinvolgere il Comune di Barga che però non ha nessun motivo di intervenire in questa fase. Il Comune potrebbe intervenire solo nel caso in cui la Cassazione rovesciasse con la sua pronuncia le due sentenze dei precedenti gradi di giudizio”.
“In merito poi all’affermazione che ASBUC può valersi solo di entrate occasionali e che il suo lavoro si basa sul volontariato, vorrei precisare – spiega in proposito la sindaca Caterina Campani che su ASBUC passa all’attacco – che i beni soggetti ad uso civico vanno curati e fatti fruttare nell’interesse dei cittadini. E’ forse opportuno ricordare invece che il rifugio della Vetricia è inutilizzato da tempo e che anche il legnatico, a quanto ci risulta, non ha portato molto. Mentre ci risulta al contrario che siano state affrontate delle spese per avviare dei contenziosi legali che forse, se ci fosse stata maggiore disponibilità e dialogo da parte di ASBUC, si sarebbero potuti evitare.
Dispiace – conclude la sindaca – perché proprio lunedì mattina ho dato la mia disponibilità a parlare con ASBUC, ed in quella occasione, con il funzionario, ho spiegato bene la posizione del Comune e perché non può intervenire nella trattativa; poi, come se l’incontro non ci fosse mai stato ASBUC ha pubblicato la nota lettera aperta.”.
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