Purtroppo il 2021 sarà ricordato anche come uno dei peggiori anni per le raccolta del miele. Ad oggi di registra infatti un calo di produzione del 95% anche in alcune zone della Toscana.
In Lombardia a causa della mancata produzione di miele di acacia si considera una perdita economica di circa 30 milioni di euro ma anche nella nostra regione la situazione non è migliore. Giusto per far capire la delicata situazione che stanno vivendo gli apicoltori a Montalcino, celebre patria del Brunello, dopo mezzo secolo di festa dedicata al miele quest’anno per la prima volta non si svolgerà la famosa settimana del miele a conferma di una stagione davvero orribile. La situazione è leggermente meno grave nella nostra provincia, in Garfagnana la raccolta di quest’anno nelle migliori delle situazioni si aggira sul 20-25% a confronto del 2020 che di certo non fu un’annata straordinaria. Da capire se tutto ciò mette a rischio solo il prelievo stagionale del miele o potrà compromettere anche il futuro delle api come evidenzia Bechelli, presidente Apicoltori della Garfagnana. In queste ore sono arrivati i temporali che aiuteranno le fioriture delle edere e dei tanti fiori autunnali che permetteranno alle api di sopravvivere al lungo inverno. Certo è che tutto il settore ha subìto un duro colpo economico e sarà difficile per molti superare questo momento cosi delicato.
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Sergio
20 Settembre 2021 alle 13:43
Oltre alle condizioni climatiche ci sono gravissimi problemi d’inquinamento ambientale che si continua a sottovalutare. I problemi sono noti da anni ma la comunità europea non ascolta e “protegge” gli interessi delle multinazionali. Ci sono prodotti chimici che hanno cambiato solo nome per aggirare qualche divieto d’uso, serve più coraggio e responsabilità, bloccare la produzione, la distribuzione e l’uso dei pesticidi neonicotinoidi e quant’altro possa essere nocivo alle api.