Il campione garfagnino ha chiuso alle spalle di Scandola che vincendo la corsa sarda si avvicina al titolo tricolore Terra 2021. Corsa “pazza” con i tre grandi a darsi battaglia ma con Ucci non ha mai dato l’impressione di poterla spuntare.
Terra amara stavolta quella sarda per Paolo Andreucci che invece sempre nell’Isola aveva trionfato circa tre mesi fa, a giugno. Il 18esimo Nuraghi e Vermentino, quinta prova del CIRT 2021, rischia infatti di costituire il capolinea alle speranze e ambizioni tricolori del pluricampione di Castelnuovo Garfagnana. Affiancato alle note dal fido Rudy Briani sulla Skoda Fabia R5 Ucci è arrivato in Sardegna a ridosso del leader Scandola, a soli 3,5 punti al netto degli scarti, e quindi consapevole che vincere qui avrebbe rappresentato una svolta importante nella lotta al titolo tricolore, l’ennesimo di una carriera a dir poco formidabile condita da 11 titoli assoluti, record neppure avvicinabile al momento. Corsa un pò pazza e tempo inclemente almeno nel preludio che dicesi shakedown. Scelte difficili e da non sbagliare anche delle gomme che Andreucci sta sviluppando con la solita e proverbiale maestrìa ma che in questo caso forse non azzecca del tutto. La giornata di venerdì proponeva due PS, ovvero Telti da ripetere altrettante volte. I primi separati dal nulla nel senso che, incredibile ma vero, Scandola e Andreucci finivano a pari tempo ma con il redivivo Campedelli a soli 2″ e nel ruolo di terzo incomodo. Una parte che, degno del miglior De Niro, il pilota cesenate recita benissimo nella seconda e decisiva tappa con altri cinque tratti cronometrati. La differenza la fa il Monte Olia, un autentico calvario per Ucci. E’ infatti sul primo passaggio che Campedelli si porta addirittura al comando; è sul secondo che Scandola si regala il Vermentino e probabilmente il titolo tricolore. Ucci lotta con classe e tenacia, vince il terzo Olia, ma alla fine deve accontentarsi di un amarissimo secondo posto a soli 3″5 dal vincitore. Campedelli scala al terzo posto per una penalità di 20 secondi. Ora tutto è rimandato al rally di Liburna a novembre (coefficiente 1,5) ma la classifica è delineata. Vero che nelle corse mai dire mai ma il destino per questo scettro biancorossoverde è tutto nelle mani e nei piedi di Umberto Scandola. Al pilota veronese basterà arrivare secondo per laurearsi campione italiano.
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