Andiamo a ritroso con la macchina del tempo. Dopo 7 anni Imolese e Lucchese tornano ad incrociare il loro destino. Era la stagione 2013/2014, quella del trionfo finale di Correggio, ma contro i rossoblu emiliani furono due sfide avvincenti e complicate. Guido Pagliuca nella doppia veste di ex.
Immagini in 4/3, sì in 4/3 segno inconfutabile del tempo che è passato. Siamo nella stagione (di grazia e non si fa per dire) 2013/2014, quella ormai famosa per la fantastica ultima giornata di Correggio, e tra le avversarie di quell’indimenticabile stagione anche l’Imolese che da allora non ha più incrociato il proprio destino con quello della Lucchese. Complessivamente sono sei le sfide tra emiliani e rossoneri andando a ritroso fino agli anni ’70, roba di 50 anni fa. In quel campionato che invece nessuno ha dimenticato e che ci riporta indietro di soli 7 anni, la Lucchese espugnò il Romeo Galli esattamente il 15 settembre 2013 alla terza di andata coi rossoneri che avevano cominciato maluccio avendo racimolato un solo punto nelle prime due giornate. Pensate che a decidere il match fu addirittura Marcos Espeche nel finale con una botta di controbalzo all’interno dei 16 metri. Espeche, oggi al Pontedera, è ricordato per tante apprezzabili doti ma non per essere proprio un goleador. Una vittoria che diede morale e slancio alla squadra anche allora allenata da Pagliuca. Il 45enne di tecnico di Cecina è tra l’altro un ex poichè nel 2015/2016 allenò proprio i rossoblu emiliani.
La sfida del girone di ritorno si consumò invece al Porta Elisa in una fredda e piovosa giornata invernale: era il 18 gennaio 2014. Finì in parità 2 a 2 con botta e risposta nel primo tempo ed emozioni forti oltre il novantesimo. La Lucchese che già lottava a quel punto per le prime posizioni la sbloccò in modo sollecito grazie a De luca ma poco prima della mezz’ora gli ospiti pervennero al pareggio con Belluzzi su calcio di rigore. Nella ripresa si giocò con l’ausilio dei riflettori e Pecchio fu sfortunato con un palo che gli negò il gol. Poi in pieno recupero successe di tutto. Al 92esimo Imolese in vantaggio con Antoniacci a suggellare una doccia fredda, quasi gelata, e una partita ormai perduta. Ma non fu così perchè dal suo magico cappello a cilindro quel funambolo di Nazzareno Tarantino confezionò questo tiro, poi ribattezzato a giro, che scaccio l’incubo di una pericolosa battuta d’arresto. Tutto il resto sarebbe accaduto da lì a quattro mesi, il 4 maggio a Correggio. Ed è storia…
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