Evitare la diffusione della peste suina. Dalla polizia provinciale piccoli consigli  per non attirare i cinghiali nei pressi dell’abitato

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LUCCA – Fare la massima attenzione agli scarti alimentari e non abbandonarli in luoghi facilmente accessibili agli ungulati. E’ una piccola norma di comportamento quotidiano che può aiutare in maniera sostanziale a tenere lontani gli ungulati – e, soprattutto, i cinghiali – dai centri abitati della nostra provincia.

Il consiglio arriva dalla Provincia che registra un considerevole aumento della popolazione degli ungulati sul territorio, a causa della pandemia e della mancata stagione di caccia lo scorso anno. Un aumento che sta creando non pochi problemi non solo agli agricoltori, ma anche a chi vive nei piccoli paesi o nelle prime periferie cittadine.

 

«E’ necessario considerare – spiega il consigliere provinciale e sindaco di Pescaglia, Andrea Bonfanti, con delega alla Polizia Provinciale – che in questi contesti è particolarmente difficile effettuare interventi di abbattimento, in quanto potrebbero rappresentare pericolo per le persone. Per questo, mi unisco alla Polizia Provinciale nell’appello a non abbandonare scarti alimentari nei pressi delle aree boschive, in modo da non attirare questi animali e creare i presupposti per un’emergenza ancora più grave di quella legata solo ai numeri».

 

La Polizia Provinciale raccomanda di collocare i composter in perimetri recintati e di fare in modo che l’esposizione dei contenitori di organico della raccolta differenziata sia ridotta al minimo.

Sempre a livello preventivo, sia le amministrazioni comunali, sia i cittadini dovrebbero collaborare per la realizzazione di ‘cordoni’ ripuliti dalla boscaglia che si snodino tra le aree abitate e quelle boschive, che renderebbero più semplice il controllo del territorio.

Ma c’è anche un’altra grave ragione per adottare tutte le precauzioni nei confronti degli ungulati, sebbene ancora poco conosciuta. Si tratta della Peste Suina Africana (Psa), già diffusa nei Paesi dell’Este europeo e in Germania, sia tra i suini selvatici, sia tra quelli di allevamento.

«Va innanzi tutto specificato che non è una malattia trasmissibile all’uomo – afferma il consigliere Bonfanti – e che l’uomo non rischia assolutamente niente qualora dovesse consumare carne infettata. Fatta questa doverosa specificazione, la pericolosità di questa Peste risiede nel fatto che si diffonde molto facilmente e che si tratta di un virus molto resistente, anche nella carne congelata. Questo comporta che qualora venga mangiata carne proveniente da animali infetti potrebbe introdurre bruscamente la Psa nel nostro territorio. Il caso del Belgio è esemplare in questo senso: in pochissimo tempo il virus si è diffuso tra la popolazione suina e hanno faticato non poco a eradicarlo. La presenza di questo virus avrebbe effetti devastanti su settori economici fondamentali per la nostra economia, ma anche per la vita quotidiana di ognuno di noi, pertanto ritengo importante vi sia una sempre maggiore attenzione anche nello smaltimento degli scarti alimentari».

 

L’abbandono di rifiuti di qualunque genere (persino una buccia di banana o un pezzo di focaccia) costituisce un illecito, di carattere amministrativo o penale a seconda del caso, ai sensi del Decreto Legislativo 152/2006.

Per avere maggiori informazioni sulla Psa si può consultare il sito del Ministero della Salute al link: https://www.salute.gov.it/portale/sanitaAnimale/dettaglioContenutiSanitaAnimale.jsp?lingua=italiano&id=208

La Polizia Provinciale è a disposizione per fornire informazioni e supporto anche in questo ambito (tel: 0583/417511 – mail: poliziaprovinciale@provincia.lucca.it). In contesti specifici, inoltre, potranno essere organizzati sopralluoghi e interventi informativi da parte delle Guardie giurate volontarie, coordinate dalla Polizia Provinciale.

 

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