Cento anni fa (1921 – 2021). Barga, Fornaci e Castelvecchio per il Milite Ignoto

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Iniziamo questo racconto di cosa si fece cento anni fa nel Comune di Barga per onorare il Milite Ignoto partendo da un dato molto ma molto indicativo per lo stesso Comune.

La sera di lunedì 4 novembre 1918 si vedono diverse persone ben vestite che a Fornaci stanno entrando all’interno della fabbrica militarizzata di munizioni realizzata dalla società SMI, fondata nel 1915 dall’Ing. Luigi Orlando su richiesta del Ministero della Guerra. La fabbrica serviva all’Italia per avere munizioni con cui affrontare la guerra che allora iniziava a fiammeggiare lassù a Nord Est dell’Italia, la Quarta Guerra per l’Indipendenza Nazionale che dopo Caporetto 1917, diverrà la Prima Guerra Mondiale.

Quella gente ben vestita si è mossa dai vicini paesi di pietra e specialmente del Comune di Barga, diversi dalla stessa Barga. Li ha convocati l’Ing. Luigi Orlando, presidente onorario il Comitato Asilo Pro-Orfani di Guerra, e sono stati chiamati perché fanno parte della benefica istituzione. Il Comitato è operante da più di un anno e si capisce subito che certamente quei convocati non possono essere chiamati lì casualmente, proprio in questa sera del 4 novembre, giorno dell’ufficiale divulgazione del Bollettino della Vittoria Italiana che in tre anni ha prodotto lutti a non finire e in Valle sono molti gli orfani che ora si aspettano che la Patria gli vada incontro.

Riunito il Comitato nella direzione della fabbrica ecco che Orlando, alzandosi, interviene circa il lavoro della dirigenza del Comitato stesso e annuncia, che dopo il tentativo fatto nei mesi addietro presso il Conservatorio di Santa Elisabetta a Barga, è stato deciso che l’Asilo Pro-Orfani di Guerra sorgerà a Fornaci e stende sul tavolo il progetto che lascia tutti ammirati. A seguire è messo nelle mani dell’Ingegnere il sopraggiunto Bollettino della Vittoria che annuncia ufficialmente che la guerra è finita e tutti si sfogano alla felicissima notizia con un tripudio d’applausi e di evviva, però il pensiero corre subito a tutti quei giovani della Valle che non potranno mai festeggiare la loro vittoria perché da qualche anno hanno lo sguardo fisso a Dio.

Solo pochissimi di loro sono tornati ai cari monti, un numero veramente più che esiguo, mentre il resto, oltre 160 giovani del Comune di Barga sono rimasti lassù. Doveroso, in quest’anno del Centenario del Milite Ignoto, tornare a leggere quell’elenco (1) per sapere almeno in quale arma sacrificarono la vita per la Patria e allora iniziamo con i 98 Fanti, 10 della Milizia Territoriale, 20 Artiglieri, 9 Bersaglieri, 9 Artiglieri Alpini, 6 Alpini, 2 per arma tra Granatieri, Sanità, Genio ed Esercito Americano; 1 per il Sovrano Ordine Militare di Malta, 1 Aviatore e il Cappellano don Ciampi, di Buti ma partito per il fronte da Fornaci di Barga e poi alcuni d’ignota arma.

Di questi Caduti si notano undici decorati al Valore Militare. Iniziamo con il barghigiano d’adozione, la cui famiglia è tutta sepolta a Barga, la Medaglia d’Oro Tenente Alpino Vincenzo (Enzo) Zerboglio.

Due le Medaglie d’Argento al Valore: l’Artigliere da Montagna Soldato Pietro Biagi e il Tenente di Complemento Micheluccini Enrico della Squadriglia Aviatori.

Infine, nove le di Medaglie di Bronzo, iniziando con il Fante Caporal Maggiore Bonaccorsi Amerigo; poi l’Artigliere Soldato Corrieri Alfredo; il Sotto Tenente Da Prato Italo della Sanità; il militare del Sovrano Ordine Militare di Malta Della Massa Eugenio; l’Artigliere da Montagna Sergente Maggiore Dini Guglielmo; il Fante Sergente Gonnella Serafino; l’Artigliere Caporale Santi Giovanni; il Fante Soldato Vincenti Antonio.

Fu uno spicinio di giovani, oltre 680.000 di tutta l’Italia e di questi occorreva che la Patria sapesse riconoscere il loro sacrificio, gli eroismi di tutta questa collettività assurta alla gloria dei cieli e lo fece nel Milite Ignoto, nei resti di un militare il cui corpo, rimasto ignoto e raccolto sul campo di battaglia, fu poi deposto nell’urna dell’Altare della Patria, il Vittoriano.

Succintamente diciamo, come narra la storia, che nel 1920, nata e accolta l’idea al Generale Douhet, nel 1921 il Governo incaricò una commissione di raccogliere su undici campi di Battaglia della Prima Guerra Mondiale e per ognuno, un corpo di un ignoto militare, che posto in una singola bara, tutti insieme fossero trasportati prima a Gorizia e da qui nel Duomo di Aquileia. Qui Maria Bergamas, madre di un miliare irredento combattente e morto per l’Italia, in rappresentanza di tutte le mamme d’Italia che avevano perso un figlio, senza che il corpo fosse stato mai restituito, i cosiddetti militi ignoti, sfilando di fronte a quelle bare, dove avesse deposto il suo mazzo di fiori o posato il suo bacio, questi sarebbe stato tumulato all’Altare della Patria, dove ancora oggi è vegliato dai militari picchetti d’onore.  Gli altri dieci furono sepolti nel cimitero di Aquileia.

La salma scelta, ormai codificata come Milite Ignoto, partì su di un treno per fare il suo viaggio verso Roma, 800 Km percorsi molto lentamente, attraversando varie città: Venezia, Bologna, Firenze e Roma, lungo tutto il tragitto che ebbe molte soste, al suo passaggio la gente di ogni estrazione sociale, una marea di persone disposta su i due lati della ferrovia, nel più assoluto silenzio s’inginocchiava lanciando i suoi fiori in uno sventolio di tricolori e suoni di campane. Il 3 novembre, dopo giorni di viaggio, il treno arrivò a Roma e nel successivo, venerdì 4 novembre 1921, che da allora fu festivo, alle 11,00, su spalle di decorati di Medaglia d’Oro al Valore Militare, il Milite Ignoto salì le scale dell’Altare della Patria e tra le pensabili note del Piave deposto nell’urna. In quel momento da ogni campanile d’Italia, dalle 11,00 alle 11,30, si librava nel cielo il suono delle campane a gloria. Là, dove il Milite Ignoto riposava nella gloria d’Italia, vollero scritto:

Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senza altro premio sperare che la Vittoria e la grandezza della Patria.    XXIV – V – MCMXV / IV – XI – MCMXVIII

Anche nel nostro Comune, in quel 4 novembre 1921, ci fu la simbolica e simile cerimonia che si stava svolgendo a Roma: una a Barga e l’altra a Fornaci, mentre il 1° novembre, che era di martedì, anche Castelvecchio Pascoli si unì alle celebrazioni del Milite Ignoto radunando la cittadinanza presso il neo monumento ai Caduti che vedremo più avanti. Torniamo a quel 4 novembre 1921 e per meglio capire come fossero stati disposti gli animi per l’importante appuntamento, andiamo a leggere il manifesto che preparò l’Associazione Nazionale ex Combattenti di Fornaci di Barga:

Cittadini, i seicentomila combattenti d’Italia morti nella guerra asprissima stanno per essere glorificati.

Il 4 novembre, c.a. dalle ore 11 alle 11,30 la salma di un Soldato Ignoto di cui si conosce solo che è un soldato caduto in combattimento, verrà tumulata nell’Altare della Patria in Roma.

Quando la salma gloriosa salirà sull’Altare della Patria e ascenderà alla gloria d’Italia, tutti i nostri Caduti nella lotta terribile saranno circonfusi della stessa gloria, perché il soldato ignoto tutti li simboleggia.

Dinanzi la pura glorificazione si abbassi riverente ogni fronte … Uniamoci tutti, combattenti e non combattenti, qualunque sia la nostra fede politica … (essendo venerdì) siano chiusi dalle 11 alle 11,30 tutti i negozi onde si possa essere più raccolti e suonino a gloria in quell’ora le campane di tutte le nostre chiese per annunciare la glorificazione dei nostri Caduti.

Dopo questa introduzione, gli ex Combattenti di Fornaci invitarono tutti i cittadini alla cerimonia che dovrà essere semplice, austera e commovente. Questa prevedeva una Messa da Campo prima della quale sarebbe stata offerta una corona di lauro a tutti i Caduti accompagnati dal suono de’ La Canzone del Piave. L’invito fu fatto per le ore 10.15 a Fornaci. Di seguito vediamo il programma dettagliato della giornata che si apriva al mattino, ma finiva il pomeriggio.

Programma- 4 novembre 1921

Mattino: Onoranze al Soldato Ignoto.

Ore 10,15 – Riunione delle Associazioni e dei cittadini nella Piazza di Fornaci (Allora quella davanti alla chiesa in Fornaci Vecchia) – Ore 10,45 corteo per recarsi al luogo della cerimonia – Ore 11,10 – Offerta di una corona alla memoria dei Caduti, Messa da Campo. Il luogo fu all’odierno piazzale che s’incontra a sinistra andando alla stazione.

Pomeriggio: Ore 15,30 – Riunione in Piazza di Fornaci. Commemorazione della Vittoria – Ore 16,30 – Servizio musicale in paese.

Fornaci di Barga, dalla Sede Sociale 21 ottobre 1921.

A questo punto va fatto un inciso per capire a quale punto fosse in quel 1921 la memoria della Grande Guerra nel Comune di Barga. Intanto va detto che il progetto Asilo Pro-Orfani di Guerra, deciso alla località Foresta, certamente era già ultimato. La prima pietra fu posta il 17 novembre 1918 alla presenza del Cardinal Pietro Maffi Arcivescovo di Pisa, con l’annuncio diretto a tutta la cittadinanza stilato in un grande manifesto e curato dallo stesso Ing. Luigi Orlando. (2)

Quest’idea da qui a poco rispetto a questo 1921 cambierà la sua finalità, perché vediamo che nel 1922 l’Asilo sarà inaugurato come Istituto Nazionale di Assistenza per Orfani di Guerra Anormali Psichici. Comunque tutto quel complesso che andò ampliandosi negli anni subito a seguire, perché inizialmente approvato il giorno 4 novembre 1918, resta e forse, il più grande monumento in Valle alla Vittoria Italiana nella Guerra 1915-18 e certamente molto espressivo per Fornaci di Barga, così la stessa fabbrica che alla fine della guerra, in gran parte cambiò il tipo di produzione.

Altre memorie che allora si potessero vedere nel Comune di Barga (3) forse c’erano i Bollettini della Vittoria stampati sul bronzo dei cannoni e questi erano i due di Fornaci: interno della fabbrica SMI e all’Asilo Pascoli. Certamente era in essere quello di Barga, similmente di bronzo, posto sulla facciata di palazzo Mordini e lì collocato nel 1919, quando ci furono le cerimonie per il Centenario dalla nascita di Antonio Mordini, ricordate nella lapide di marmo che vi sta sotto le cui parole riportano al soprastante Bollettino della Vittoria.

Altre due memorie erano a Tiglio, due lapidi che ricordano i Caduti del Paese e i festeggiamenti per il ritorno a casa dei reduci. Altra memoria, e qui torniamo a Castelvecchio Pascoli (4), quando un Comitato diretto da don Barrè, utilizzò il monumento di Nomellini, donato dal Sig. Garfagnini per tomba del Pascoli ma che Maria non volle utilizzare per tale fine, che rimasto lì inutilizzato e donato al Comune di Barga, fu usato, appunto, per monumento ai Caduti di Castelvecchio e di tutta l’Italia. La cerimonia si era avuta da poco rispetto a quella del Milite Ignoto, cioè il giorno 28 marzo 1921, però il 1° novembre 1921 si tornerà a Castelvecchio, anche noi con il presente ricordo, per vedere come si svolse la cerimonia legata e che aprì gli onori del Comune di Barga al Milite Ignoto.

Venendo alle cerimonie di Barga e Fornaci del giorno 4 novembre 1921, facendo ricorso al giornale locale La Corsonna, possiamo dire di ciò che accadde 100 anni fa, cioè, come e in quale maniera fu reso onore al Milite Ignoto. Intanto però diciamo che l’occasione della celebrazione dette lo spago al Comune di Barga di riprendere il filo per la costruzione di un monumento a tutti i Caduti del Comune di Barga, cioè, parlando in seno alla Giunta Comunale del Milite Ignoto si affacciò anche il bisogno di formare un Comitato per l’agognato, sospirato e dovuto ricordo dei Caduti di tutto il Comune. Fu poi fatto ma da questo 1921 solo nel 1927, ed è l’attuale che è al Parco della Vittoria, ma che inizialmente fu posto in Piazza del Comune. Lì però non piacque e nel 1930 fu spostato dov’è ora seppur non chiesto l’assenso al bellissimo monumento al medico Tallinucci, cosicché, per fare spazio al monumento ai Caduti, il grande personaggio partì dal suo luogo per raggiungere l’Ospedale cui aveva collaborato per la fondazione, ma essendo stato un gran patriota mazziniano, se avesse potuto parlare, siamo certi che la soluzione adottata gli sarebbe piaciuta.

Qui si mette un punto finale e fissandoci appuntamento al prossimo articolo, racconteremo come si svolsero le cerimonie di Castelvecchio Pascoli, Barga e Fornaci di Barga in quel 1921.

Pier Giuliano Cecchi

  • Catalogo della mostra: Cento anni dall’Armistizio 1918-2018. Celebrazioni della fine della Grande Guerra. Grande Guerra: la stampa ritrovata, periodici della Valle del Serchio e Corriere Illustrato in mostra alla Fondazione Ricci (10 ottobre – 4 novembre 2018). A cura di: Fondazione Ricci, Cento Lumi, Barga 2019. Pier Giuliano Cecchi: Elenco dei Dispersi e Caduti del Comune di Barga nella Grande Guerra 1915 – 1918. Pagg: 49 – 59.
  • Su questo argomento vedi su questo sito: Pier Giuliano Cecchi; La Grande Guerra 1915-18: come nasce a Fornaci l’asilo pro-orfani Giovanni Pascoli (decima parte.) 21 Marzo 2016.
  • Catalogo della mostra: Cento anni dall’Armistizio 1918-2018. Celebrazioni della fine della Grande Guerra. Grande Guerra: la stampa ritrovata, periodici della Valle del Serchio e Corriere Illustrato in mostra alla Fondazione Ricci (10 ottobre – 4 novembre 2018). A cura di: Fondazione Ricci, Cento Lumi, Barga 2019. Pier Giuliano Cecchi: Le memorie della Grande Guerra nel Comune di Barga. Pagg: 39 – 48.
  • Pier Giuliano Cecchi: La storia del monumento ai Caduti di Castelvecchio. Giornale di Barga, Anno LXIX – N° 810 – Dicembre 2018.

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