VALLE DEL SERCHIO – Il Comitato per l’Attuazione della Costituzione – Valle del Serchioha redatto un comunicvato stampa sulla situazione della sanità in Valle del Serchio. Ecco il testo intergrale:
Negli ultimi mesi le cronache dei giornali della Valle del Serchio sono scandite dalle problematiche della sanità e dei due Ospedali di Barga e Castelnuovo Garfagnana. La sanità che per decenni in molti avevano dimenticato oppure che avevano tenuto in conto solo per tagliarne le risorse economiche, oggi sembra un tema degno di attenzione per tutte le forze politiche. Ed allora direte dove sta il problema? La sanità è o no una emergenza nazionale ed anche della nostra Valle? Senza dubbio è un’emergenza, che la situazione determinata nell’ultimo anno dall’epidemia Covid ha evidenziato ed esasperato! Le prestazioni sanitarie pubbliche in Valle del Serchio sono sicuramente vicine ai minimi storici. Tutte le zone periferiche e montane soffrono l’insufficienza della medicina territoriale e di ospedali ormai dimenticati e ridotti a livello di pura sopravvivenza, con personale sanitario all’osso, stremato da turni massacranti e dalla consapevolezza di non poter assolvere a tutte le funzioni necessarie. Purtroppo in certi casi al Nord si è preferito affossare la sanità pubblica, per avvantaggiare quella privata, oppure si sono preferiti modelli, come quello toscano, dove si privilegia la concentrazione dimensionale e su pochi centri ospedalieri cosiddetti di eccellenza, che diano lustro ed immagine, penalizzando e desertificando tutto il resto del tessuto territoriale.
Oggi vogliamo però offrire una chiave di lettura legata allo scopo del nostro Comitato, vale a dire la Costituzione. Riprendiamone l’art. 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. La salute appunto non è solo un diritto individuale ma un interesse della collettività, quindi pubblico. La Costituzione, elemento fondamentale e fondante della nostra Repubblica, è un mosaico dove ogni tessera deve stare al proprio posto ed è importante non in quanto tale ma per come si interseca con le altre tessere, quale componente di un puzzle magnifico ma estremamente delicato. Negli ultimi decenni, più di una volta, qualcuno ha messo mano a questo mosaico, togliendo alcuni pezzi o semplicemente modificando il contorno di alcune tessere, con il risultato che ora il puzzle, il nostro Stato, sta cadendo a pezzi. Il caso della sanità pubblica è emblematico.
Ci domandiamo quanto siano coerenti con l’idea di Sanità prevista in Costituzione tante riforme, controriforme, azioni di questi anni. In sostanza può atteggiarsi a paladino della sanità chi ha trasformato le Usl in Asl, gli ospedali in aziende ospedaliere? Chi ha lavorato per ridimensionare il ruolo dello Stato erigendo a vero “dominus”il mercato? Chi con la riforma del Titolo V della Costituzione ha frammentato la sanità in 20 sistemi regionali, demolendo di fatto il Sistema Sanitario nazionale? Chi governa da decenni Regioni del nord dove ormai la sanità privata sta soverchiando quella pubblica? O ancora chi, invece di lavorare per combattere l’elusione e l’evasione fiscale, l’ha addirittura giustificata? Ed ancora chi ha fatto in modo che la progressività fiscale prevista in Costituzione sia stata ormai appiattita su 3 aliquote e vorrebbe addirittura impostare il nostro sistema sulla flat tax? Chi, seguendo le Direttive dell’Unione Europea, ha messo in Costituzione l’obbligatorietà del pareggio di bilancio ed ha progressivamente tagliato decine di miliardi di euro alla Sanità? Chi fino a pochi mesi fa era assessore in Regione con la presidenza Rossi che in 10 anni ha trasformato in senso regressivo la sanità toscana? Chi ha approvato durante il governo Monti il decreto Balduzzi e sotto il governo Renzi il DM 30 2015 che tanto fanno male alla sanità soprattutto nelle zone periferiche? E potremmo continuare ancora.
La risposta, per noi del Comitato Attuacost, è secca: NO, queste azioni non sono coerenti con l’idea di Sanità previste in Costituzione; sono modifiche di tessere del puzzle costituzionale. Quindi lottiamo strenuamente e fino all’ultima stilla di energia per difendere, anzi per rafforzare e riabilitare la sanità pubblica ma scegliamoci i compagni di viaggio. Magari qualche esponente o forza politica, che oggi appare sulla stampa locale o sulle tv nazionali di regime per denunciare lo stato della sanità, non è del tutto estraneo a qualcuna delle azioni di cui sopra; nessuno vuole togliergli il diritto di parola ma perlomeno faccia autocritica e contribuisca a rimettere a posto quelle tessere del puzzle, impropraimente modificate e che hanno determinato lo stato attuale delle cose. Oggi più che mai è importante distinguere e fare chiarezza, separare il grano dal loglio; vedrete che del prezioso cereale non rimarrà un granchè.
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