Cessione lingottiere KME. La UILM: “Non abbassiamo la guardia. Nessuna lavorazione dovrà andare all’estero “

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FORNACI –“Non dobbiamo abbassare la guardia mai, quando si tratta di una cessione come quella che ha fatto nei giorni scorsi Intek Group: nell’ambito della riorganizzazione degli asset ha deciso lo scorporo del settore ‘speciali’ della controllata Kme, che ha uno dei principali stabilimenti a Fornaci di Barga. Attività che passeranno a una nuova società in cui Intek sarà in minoranza, con il 45%, mentre il 55% sarà nelle mani di Paragon Partners GmbH, fondo di private equity tedesco. Terremo gli occhi aperti sulle prossime manovre ma per ora l’azienda ci ha fornito dati confortanti: il nuovo investitore avrebbe intenzione di potenziare i brand di Em Moulds e Kme Germany a tutto vantaggio di Fornaci di Barga”. A entrare nel merito dell’operazione finanziaria avviata a metà giugno è il segretario della Uilm area nord Toscana, Giacomo Saisi, che in questi giorni ha preso contatti con la società e raccolto informazioni sui possibili sviluppi dell’accordo. Un’intesa dal valore milionario: Kme riceverà circa 280 milioni di euro. “Kme dovrebbe così concentrarsi sui prodotti laminati in rame e le sue leghe – prosegue Saisi –, un mercato che sembra essere stato rilanciato dagli effetti della pandemia che in generale ha causato un aumento del valore delle materie prime e fra queste il rame, tornato ai massimi dal 2011 e che ora viaggia attorno ai 9.500 dollari a tonnellata: un materiale chiave in ottica di transizione ecologica, il conduttivo più conveniente e si prevede che entro il 2030 la domanda possa crescere di circa il 600%. La sezione speciali, invece, di Fornaci si occupa di lingottiere per acciaierie per la colata continua degli altiforni”. Questo il quadro generale i cui sviluppi sul locale non sono ancora ben definiti: “C’è un aspetto su tutti rispetto al quale saremo attenti: nessuna lavorazione dovrà essere portata all’estero. Anni fa con la chiusura della pressa estrusioni il fuso da lavorare ha iniziato a essere importato dalla Germania e non vorremmo che in futuro l’azienda possa decidere di spostare le produzioni – dice ancora il segretario Uilm -. Per questo negli anni tutti gli accordi sottoscritti prevedevano una clausola ben precisa: nessuna produzione doveva essere spostata dallo stabilimento fornacino senza che qui ne fosse almeno portata un’altra di uguale valore aggiunto. Lo scambio doveva insomma essere sempre alla pari: clausola ripetuta nel 2013, 2016 e 2018. E sarà la clausola che porteremo come base primaria delle richieste nell’incontro del 7 luglio già programmato tra azienda e organizzazioni sindacali. Quel tavolo darà inizio alla trattativa per il rinnovo del contratto  di secondo livello e sarà decisivo per il futuro di Kme a Fornaci di Barga anche in ottica di nuove assunzioni e piena produttività dell’impianto”.

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