Sono passati tanti anni quando, montando per la prima volta le scale dell’allora Sede sita in via Cenami in Lucca del C.O.N.I. Provinciale e fresco di qualche avventura sportiva, avvertii quanto mi apparteneva quel mondo.
Un mondo fatto di lealtà, di collaborazione, di umile lavoro senza l’opportunità, o quanto meno il desiderio, di essere remunerati.
Il mio primo incarico fu quello di Fiduciario C.O.N.I. per tutta la Valle del Serchio e Garfagnana.
Un impegno che assunsi con grande senso di responsabilità in quanto si stava dando il via a livello Nazionale ai C.A.S. (Centri Avviamento allo Sport), ai C.O. (Centri Olimpia) e non ultimi i G.D.G. (Giochi della Gioventù).
Fu l’allora Avv. Mario Frezza, Presidente Provinciale ed il Maestro dello Sport Mimmo Brignole che vollero fortemente che mi occupassi dello sviluppo di queste nuove idee per i più giovani che, il C.O.N.I. Nazionale, aveva varato in una ottica di sviluppo giovanile.
Grande fu il lavoro di coinvolgimento delle Associazioni Sportive le quali risposero alla grande, riuscendo a collocare nella Valle 8 C.A.S., 2 C.O. oltre all’organizzazione dei G.D.G. nei vari comuni.
Altro passo importante fu che, il C.O.N.I. Nazionale diede vita alle Credenziali di Viaggio che sarebbero servite per mandare i propri atleti alle gare Regionali e Nazionali senza spendere una lira. Per non parlare dei premi finali di fine stagione alle Associazioni Sportive consistenti nel Premio Regionale C.O.N.I., in quello Provinciale C.O.N.I. oltre al Sussidio Ordinario.
A questi andava sommato il Premio erogato dalle Rispettive Federazioni Sportive Nazionali per le Associazioni Sportive inserite nella classifica annuale dei risultati agonistici, risultanti nelle prime 10 posizioni. Inoltre era possibile ottenere contributi a fondo perduto per acquisti inerenti le attrezzature sportive, il miglioramento del proprio impianto etc..
Veri e propri incentivi atti a migliorare la propria posizione agonistica di ogni Associazione Sportiva.
E oggi? Piano, piano tutto è sparito.
Il ruolo del C.O.N.I. è stato ingoiato dalla politica nel silenzio più atroce.
Tra pochi giorni lo Sport Italiano sarà gestito, non più da chi ha sempre ricoperto un ruolo di piena libertà ed indipendenza, il C.O.N.I., bensì da nuovi baracconi pieni di politici trombati che lo sport l’hanno visto solo alla televisione e precisamente il “Ministero con Dipartimento dello Sport”, “Sport e Salute” oltre al solo soletto il “C.O.N.I.”.
Allora mi domando: il silenzio delle Federazioni Sportive Nazionali, gli Enti di Promozione Sportiva, il silenzio dello stesso C.O.N.I. cosa nasconde?
Hanno dovuto inchinare la testa alla stessa politica.
Lo “Sport e Salute” sarà gestore della parte economica che darà le sovvenzioni alle Federazioni Sportive Nazionali, agli Enti di Promozione Sportiva ed a tutto ciò che sarà business.
Chi avrà invece l’idea o il progetto di quanto mai necessario rimodellare lo Sport Italiano, se a decidere questo sarà la parte politica?
Basta vedere adesso, in questo momento, in piena pandemia, come vengono trattate le Associazioni Sportive (A.S.D-S.S.D.) ormai al collasso.
Immaginate come possono andare avanti Associazioni Sportive non a fini di lucro site in una palestra sia pubblica che privata, dove se si pratica solo una mono disciplina. Dpo aver pagato l’affitto, l’acqua, la luce ed il riscaldamento, con quale sostegno possono intraprendere la propria attività o possono mandare i propri atleti alle manifestazioni?
Le stesse Associazioni Calcistiche Dilettantistiche si muovono ormai in un mare senza fine di debiti.
Attenzione però! quando nelle calde giornate di estate seduti su di un divano a godere della vista dei nostri atleti azzurri ed esultando quando sul podio Olimpico si posiziona un atleta Azzurro/a, nessuno ricorderà l’impegno, la passione, il denaro profuso dalla base delle Associazione Sportive Dilettantistiche che, senza nessuno aiuto forgiano atleti di Interesse Internazionale, grazie a quella educazione sportiva che si riflette con quella sociale, insegnata sera dopo sera, goccia dopo goccia di sudore.
Molti confondono queste attività con le Palestre Commerciali che, non hanno nulla a che vedere con quelle sopra menzionate.
La stessa preoccupazione del Governo del mondo sportivo giustamente è rivolta soprattutto a loro, dove trovano occupazione diverse centinaia di persone e dove sono stati erogati contributi sia per il personale che per le stesse Società.
Diverso trattamento invece per le Associazioni Sportive Dilettantistiche / Società Sportive Dilettantistiche, dove sono stati richieste procedure per molte Associazioni impossibili, e solo in pochi hanno ricevuto una elemosina che non serve nemmeno a pagare la luce ed il gas.
Questo vuol dire che oggi lo Sport si può vendere, mentre l’altro è un cammino diverso: oltre che sportivo anche educativo e sociale.
La scarsa attenzione delle Fondazioni Bancarie, la difficoltà di avere un Finanziamento dal Credito Sportivo, gli scarsi investimenti delle Amministrazioni Locali fanno si che l’impiantistica, elemento base per una partecipazione di tutti, sia ridotta ai minimi termini ed in condizioni impresentabili.
Per mettere alla luce un impianto sportivo occorrono anni e quando è concluso non si è programmato una impiantistica che sia ubicata in concomitanza degli Istituti Scolastici, mentre invece si ritrovano cattedrali nel deserto prive di una logistica indispensabile affinché quell’impianto possa funzionare.
Lo stesso controllo pubblico alimenta situazioni di mala conservazione, non pensando mai che, l’affidamento alle Associazioni Sportive Dilettantistiche, rappresenterebbe il sicuro mantenimento dell’impianto nei termini di buon padre di famiglia.
Non si è capito che la partecipazione privata era e dovrà essere l’ancora di salvezza dei nuovi e vecchi impianti, dove la concessione dovrà essere parte integrante dello stesso spirito per cui si è pensato di investire in un nuovo Impianto Sportivo.
Le Amministrazioni Comunali, Provinciali e Regionali estensori dei vari Piani Programmatici, devono con l’aiuto del C.O.N.I operare con programmi ben definiti e congiunti con lo stesso C.O.N.I. Provinciale dei vari capoluoghi toscani.
Le stesse Fondazioni Bancarie nel loro ambito decisionale, quando vengono trattate decisioni riguardanti lo Sport, devono far sedere a quel tavolo anche un rappresentante del C.O.N.I. il quale è in grado di sfogliare la margherita dei bisogni, data dalla sua conoscenza del territorio; altrimenti si percorre la solita strada di quanto sta succedendo a livello Nazional: due istituti politicizzati per gestire lo Sport Italiano.
E’ del gennaio scorso la marcia indietro del Governo sulla indipendenza del C.O.N.I. che, altrimenti alle prossime Olimpiadi i nostri atleti sarebbero andati senza Inno e senza la nostra Bandiera Tricolore.
Addio, mio vecchio sport…. ricordo di un amore.
Ivano Carlesi
Delegato Provinciale Lucca
C.O.N.I.-F.I.J.L.K.A.M. (Federazione Italiana Judo Lotta Karate e Arti Marziali )
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