Gli uomini della polizia di stato hanno effettuato un sopralluogo lungo la mulattiera che porta all’eremo di calomini dove nei giorni scorsi sono stati ritrovati i resti di una poiana ai piedi di quello che poteva sembrare un altare per riti sacrificali.
La squadra mobile della questura di Lucca si è infatti subito attivata per capire cosa ci sia dietro il ritrovamento nei boschi di Gallicano di cui vi abbiamo dato conto nel nostro telegiornale. Gli agenti hanno raccolto gli elementi necessari a capire il contesto in cui ignoti hanno sistemato alcune pietre secondo quello che potrebbe sembrare un preciso ordine logico per poi accendere un fuoco vicino al feticcio. La polizia ha inoltre raccolto anche alcune testimonianze che fin da subito sembrano portare a un episodio isolato. Non riconducibile a riti satanici che spesso vanno a braccetto con veri e propri reati legati alla violenza e alla coercizione. Quanto rinvenuto sopra la Turrite parrebbe piuttosto il risultato di una messa in scena attuata da qualcuno che avendo trovato il rapace già morto ha voluto mettere in piedi una sorta di scherzo per gli escursionisti che passano dal sentiero. Nessuna delle tracce rinvenute infatti sarebbe riconducibile a riti satanici e messe nere dei quali esiste un’ampia letteratura circa la rigorosa liturgia dei simboli.
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