Uno strano accadimento

-

(racconto di Mario Camaiani scritto nel maggio 2020)

Nel tardo pomeriggio di pochi giorni fa (esattamente era l’undici maggio 2020), mi venne in mente di telefonare all’amico Graziano e, con mia sorpresa, esso mi rispose non con la consueta normalità, ma in modo concitato:

“Oh, Mario, stavo per chiamarti, avevo già il telefonino in mano, per raccontarti ciò che ieri mi è accaduto…”.

“Perbacco, Graziano, spero niente di male: dimmi”.

“No, tutto a posto, ascoltami. Ieri, mia moglie ed io siamo andati a visitare il cimitero di Pieve Fosciana, dove sono sepolti i genitori di lei; ed al ritorno si decise di recarci al cimitero di Rocca Alberti, dove si trova la tomba di don Silvio. Ebbene, dopo aver parcheggiato davanti al cimitero, scendiamo di macchina ed io prendo il mio cellulare, che era posato sul cruscotto, riponendolo in tasca; ma ecco che , fatti pochi passi, giunti al cancello del piccolo cimitero, udiamo una voce provenire dalla tasca : ‘Pronto, pronto’… Era il mio telefonino, e risposi ‘Sì, pronto’. E sai chi era quel mio interlocutore? Il Cardinale Lorenzo Baldisseri, fratello di don Silvio! Graziella ed io rimanemmo stupiti per l’incredibile fatto: come poteva essere partita dal cellulare una chiamata casuale al fratello del defunto, e proprio mentre ci trovavamo presso la di lui sepoltura? A questo punto iniziammo una piacevole conversazione fatta di ricordi, riguardanti il caro don Silvio, ed anche a proposito dei nostri tanti incontri, che abbiamo avuto. Mia moglie ebbe un impulso: aveva in macchina una rosa che le aveva regalato Massimo, nostro figlio, in occasione della festa della mamma; e, commossa, l’andò a prendere e la depose sul sepolcro di don Silvio. Poi ripartimmo verso Fornaci, ma ancora eccitato per il misterioso avvenimento, stavo per telefonare a don Giovanni per raccontarglielo quando Graziella, giustamente, mi disse: ‘telefonagli quando arriviamo a casa’. Accolsi il suo consiglio; ma ecco che, altra combinazione, giunti a Fornaci di Barga incontriamo don Giovanni, a piedi! Ci fermammo, e gli raccontai l’accaduto. Ma il parroco, a detto dire, non commentò. Ed ora – concluse Graziano -, stavo per telefonarti per raccontare l’avvenimento anche a te, e tu mi hai preceduto di un soffio! Di tutto questo, tu che ne pensi?”.

L’amico Graziano aveva terminato il suo intenso dire sul fatto accadutogli. Egli, provetto fotografo, era stato in buonissimi rapporti con don Silvio, sia quando questi era suo parroco sia, quando, dopo, diventò cappellano dell’ospedale di Barga. Si frequentavano spesso, anche per servizi fotografici, e così conobbe l’allora vescovo Lorenzo, poi elevato a cardinale. Anche Graziella, moglie di Graziano, ed il loro figlio Massimo, valente pianista, talvolta partecipavano a detti incontri, anche magari in occasioni di pasti conviviali. Anni fa, mons. Lorenzo, Nunzio Apostolico in Brasile, ospitò nella sua residenza a Brasilia il giovane Massimo, facendogli eseguire dei concerti al pianoforte, molto ben riusciti. Attualmente il Cardinale risiede in Vaticano, dove dirige un dicastero ecclesiastico. Ed a Graziano gli dissi:

“Tecnicamente, è quasi impossibile che il cellulare, che hai spostato dal cruscotto dell’auto alla tasca, possa chiamare esattamente il fratello del defunto, di cui eravate al camposanto per fargli visita! Evidentemente può trattarsi di un fatto assai insolito e comunque sia buono, proveniente dal Cielo, dato le circostanze e lo svolgimento di come è avvenuto, con commovente, edificante colloquio telefonico”.

La Chiesa, giustamente, è molto prudente nel valutare simili fatti misteriosi; ed infatti l’indomani della telefonata fattami da Graziano incontrai don Giovanni e, parlando con lui della cosa, gli chiesi se lo riteneva un fatto arcano; ma egli non rispose alla mia domanda.

Circa un paio di mesi dopo, un altro fatto strano, in merito: un giornalista di Castelnuovo, osservando su Facebook la foto della sepoltura di don Silvio, come chissà quanti altri avevano fatto, si accorse che il cognome era sbagliato: mancava la elle. Lo strano è che nessuno, anche fra coloro che si sono recati al cimitero, fino ad allora, ci aveva fatto caso, neppure suo fratello. Ma questo episodio può rientrare nella normale casualità, e la targa è stata sostituita con un’altra col nome esatto.

(scritto nel maggio 2020)

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.