TIGLIO – Al lavatoio di Tiglio sono arrivati nuovi quadri e forse se ne aggiungeranno altri, spazio permettendo… Erano già presenti un omaggio a Pascoli ed alla sua ‘L’Ora di Barga’, una trilogia di quadri di Keith Haring , una notte stellata dalla Chiesa di San Giusto a Tiglio Alto ed un quadro contro la violenza sulle donne. Ora è arrivato un omaggio alla Befana di Barga con un vecchio canto popolare dei primi del 900 che fu ritrovato e magistralmente musicato dal Maestro Giancarlo Rizzardi, fondatore della scuola di musica di Barga, della scuola di musica di Borgo a Mozzano e del Festival BargaJazz .
Un’altra opera rappresenta la “Donna con il Liuto ” di Picasso del 1903, omaggio anche al Cubismo, movimento artistico nato a Parigi. Poi abbiamo Le Fate Ignoranti del 2001 di Fernand Ozpetek, regista turco ed autore del disegno. C’è anche la riproduzione di un ‘opera di René Magritte del 1964. Il soggetto è un autoritratto di Magritte, vestito con un elegante abito scuro e bombetta ed alle spalle l‘oceano ed un cielo scuro. La mela verde serve a nascondere il volto dell’uomo e cioè la realtà.
Poi il contributo delle figlie di Gioconda, che è l’ideatrice di questa speciale galleria: un quadro di Agnese che rappresenta la musica ed uno di Amelia dedicato ad un giorno d’estate.
L’ultimo quadro è una riflessione sull’attualità: l’Uomo Vitruviano del 1409 di Leonardo da Vinci con una mascherina chirurgica. L ’uomo Vitruviano è perfettamente inscritto all’interno di due figure geometriche: un quadrato ed un cerchio. Il quadrato rappresenta la Terra, mentre il cerchio il Cielo. L’uomo entra in contatto con le due figure in maniera del tutto proporzionale e ciò rappresenta il perfetto equilibrio con l’ambiente in cui vive . L’Uomo Vitruviano indossa la mascherina chirurgica solo dal 2020 diventando da perfetto ad imperfetto a causa di molte epidemie, ultima tra tutte il COVID19. Il tutto ispira una riflessione sull’ambiente: allevamenti intensivi, distruzione degli habitat naturali, uso incontrollato di potenti antibiotici; così l’uomo ha alterato delicati ecosistemi ambientali e microbiologici tanto da favorire la proliferazione incontrollata di pericolosi agenti patogeni.
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