PISA – La sorveglianza sanitaria per gli operatori sanitari è iniziata fin dai primi giorni di marzo 2020 e non è ancora terminata. È quanto evidenzia l’Azienda USL Toscana nord ovest anche a precisazione di quanto affermato nei giorni scorsi da alcune organizzazioni sindacali e forze politiche.
L’Azienda USL Toscana nord ovest fa sapere che sono già state condotte tre campagne di sorveglianza sanitaria sul proprio personale. Un apposito protocollo aziendale, il 901, costantemente aggiornato dal marzo scorso, stabilisce la procedura da seguire per la sorveglianza sanitaria degli operatori esposti a contatto con il Covid. In estate ad ogni dipendente rientrato dalle ferie è stato eseguito un tampone di controllo e lo stesso è stato fatto per ogni nuovo assunto che in questi mesi sia entrato a lavorare alle dipendenze dell’Azienda.
Proprio in questi giorni è stato presentato il quarto progetto di sorveglianza sanitaria alle organizzazioni sindacali, ai direttori di dipartimento, di ospedale e di zona. Sulla scorta delle campagne effettuate ad aprile, maggio ed ottobre, il nuovo progetto aggiorna e migliora le modalità di screening, anche in base all’andamento della pandemia sul territorio e in base alle nuove strutture e strumenti a disposizione.
Per gli operatori sanitari che lavorano in zone ad alta esposizione al rischio Covid, ogni 15 giorni saranno effettuati tamponi antigenici rapidi, eventualmente seguiti, in caso di esito positivo, da tamponi molecolari. Sono considerate zone ad alta esposizione, tra le altre, i reparti di malattie infettive, rianimazione, riabilitazione motoria-respiratoria Covid, le aree mediche Covid e le bolle pre-covid, il pronto soccorso e il pronto soccorso pediatrico, le sale parto dei punti nascita Covid, i drive through. Rientrano in questo screening, fra gli altri, anche il personale strutturato del 118, il personale del fast-track pediatrico e ostetrico, delle Usca, dei reparti di dialisi con pazienti Covid, del day hospital oncologico e degli ambulatori di radioterapia con pazienti Covid. In totale si tratta di circa 4mila operatori.
Per gli operatori delle altre strutture sanitarie a moderata esposizione (circa 7.500 persone), il tampone rapido antigenico sarà effettuato ogni 30 giorni. Lo screening sarà progressivamente esteso al personale tecnico ed amministrativo dell’Azienda sanitaria, ai lavoratori delle cooperative sociali e volontari delle associazioni impegnati nell’emergenza Covid mediante rapporti con l’AUSL Toscana nord ovest e Comuni, assistenti familiari che lavorano su progetti assistenziali dell’azienda sanitaria.
Ogni direzione di presidio ospedaliero e di zona, insieme alla medicina preventiva, con la regia dell’unità d crisi aziendale, ha organizzato le Unità biologiche che a partire dalla prossima settimana condurranno la campagna di screening con il coinvolgimento di tutte le unità operative e funzionali.
Questo progetto, è un nuovo tassello nell’impegno costante per la sicurezza dei lavoratori e per la sicurezza dei pazienti, a cui seguirà a partire dalla fine di gennaio la campagna di vaccinazione anti-Covid.
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