LUCCA – “Molti i dipendenti contagiati nell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest, alcune centinaia. Sono dati questi che non ci permettono di stare in silenzio e per questo chiediamo di alzare l’asticella della sicurezza, adottando tutte le misure straordinarie che la pandemia impone; così come ha fatto, per esempio, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese il 4 novembre. L’intervento di quella azienda ha previsto test, screening, tamponi, la dotazione di mascherine FFP2, laddove necessaria FFP3 e ogni altro dispositivo di protezione individuale necessario a bloccare la trasmissione del virus per il personale sanitario”.
E’ il contenuto della lettera che la segreteria della Uil Fpl di Lucca ha inviato alla direttrice generale Maria Letizia Casani e, a tutto lo staff direzionale dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest, a seguito del peggioramento della situazione dei contagi fra il personale infermieristico e sanitario in tutta l’area vasta.
“La nostra richiesta è fortemente avvalorata dal fatto che ci risulta, ad oggi, un numero di contagiati importante all’interno delle strutture aziendali ed oltretutto senza riduzione nell’incremento di nuovi casi”. La strada da percorrere e che altre aziende stanno intraprendendo è quello di rivedere il protocollo per l’uso dei dispositivi di protezione aumentandone la protezione ed effettuando un azione di screening programmata su tutto il personale con particolare attenzione a quello operante nei settori Covid ed a maggiore rischio espositivo. In linea di massima, le iniziative intraprese dalle altre realtà aziendali toscane e non solo, riteniamo sia un buon punto di partenza in termini di contromisure da adottare, affinché sicurezza e salute del personale siano preventivamente tutelati. “In questo momento – prosegue la Uil Fpl Lucca tramite il segretario Pietro Casciani – non possiamo permetterci di perdere forza lavoro strategicamente così importante come la situazione richiede. Sicuri che codesta direzione sarà disponibile in questa fase di assoluta emergenza, ad adottare le ricordate misure, per ridurre quanto più possibile il rischio di esposizione al virus dei propri dipendenti, si resta in attesa di favorevole riscontro. In caso contrario dovremmo utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per tutelare la salute dei lavoratori”.
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