Rifugio Santi alla Vetricia. Che fare per la sua gestione?

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BARGA – Si è finalmente concluso il contenzioso in atto tra ASBUC e precedente gestore del rifugio “Giovanni Santi” in Località La Vetricia

ASBUC fa sapere  che sono stati risulti tutti i problemi legali in corso e che, chiusasi tutta la vicenda, il rifugio della Vetricia torna nella piena disponibilità.

Ormai sono mesi che il rifugio, che si trova nel cuore della montagna barghigiana a ridosso dell’Appennino, è chiuso; dopo l’ennesima gestione che, per vari motivi, non è riuscita a portare avanti l’attività e proprio per tal motivo l’attuale comitato di gestione più volte si è interrogato se per questo immobile, che comunque può rappresentare un servizio importante per coloro che frequentano la mointagna barghigiana, non possa essere differente pensato di gestirlo gestito in modo diverso. Tenerlo aperto 24 ore su ventiquattro e tutti i giorni dell’anno risulta oneroso sotto tutti i punti di vista e poco conveniente.

Il sogno nel cassetto, come ci dice il presidente Giuseppe Nardini: “Sarebbe quello di un coinvolgimento dei giovani. Non solo per il Rifugio santi, ma in generale per la gestione  dei beni collettivi e dei servizi a favore della comunità dei residenti del comune di Barga; potrebbero essere proprio i giovani, riuniti in cooperativa , a garantire la funzionalità di tante iniziative. Sarebbe la soluzione migliore per riaprire, nei momenti soprattutto in cui la montagna è più frequentata, il rifugio e dare continuità a questo luogo.

Ma una cooperativa di giovani locali potrebbe occuparsi insieme anche del rifugio Bertagni al Lago Santo, di curare attività di trekking e di valorizzazione nella nostra montagna. Un impiego non 24 ore su 24, che renderebbe il tutto più difficile e troppo oneroso, ma anche da svolgere per i rifugio su prenotazione o in determinati periodi”.

Un’idea comunque da sviluppare e per la quale ASBUC rivolge comunque un appello ai giovani

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