Ecco la richiesta presentata al sindaco di Coreglia Marco Remaschi, dal capogruppo dell’opposizione Giorgio Daniele:
Siamo a chiederle di riferire in merito ai fatti che hanno portato alla perdita del finanziamento regionale per la realizzazione di un asilo nido nella frazione di Ghivizzano e precisamente nel Palazzo Nuti di Ghivizzano Castello.
Gli ultimi atti adottati in proposito sono:
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE ATTO Nr. 46 DEL 24/06/2019 Oggetto: Art. 175 D.Lgs. 18 agosto 2000 – Aggiornamento DUP, Programma triennale Opere Pubbliche e seconda variazione al bilancio di previsione finanziario 2019- 2021 a seguito Decreto Dirigenziale Regione Toscana n. 4250 del 4/3/2019;
LA DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO Nr. 125 DEL 17/12/2019 Oggetto: Palazzo Nuti. Impegno di spesa rateizzazione annualità 2019, 2020 e 2021. Piano di Ammortamento autorizzato dalla Regione Toscana;
La invitiamo a riferire per scritto in merito, perché pensiamo che nella conduzione del procedimento, (che purtroppo non si è concluso con l’apertura dell’asilo nido nei tempi e con le modalità previste dal bando e, con la conseguente revoca e restituzione del finanziamento), vi possano essere state condotte di una gravità tale da poter costituire danno erariale a carico del Comune di Coreglia e, nel caso di sussistenza di tali ipotesi, cosa intenda fare l’Amministrazione per il recupero della somma per un totale di euro 623.135,35 compresi interessi e costi, da eventuali responsabili.
La tematica è assai interessante, attiene al diritto processuale contabile nonché alla reale e concreta possibilità che un soggetto pubblico possa essere condannato nel caso di procurato danno all’erario.
E definibile danno erariale, il danno sofferto dallo Stato o da un altro ente pubblico a causa dell’azione o dell’omissione di un soggetto che agisce per conto della pubblica amministrazione in quanto funzionario, dipendente o, comunque, inserito in un suo apparato organizzativo.
Nel nostro caso, appurata la dinamica dei fatti, credo sia doveroso esperire ogni azione utile a ricondurre nelle casse del Comune, nel minor tempo possibile, la somma pari al finanziamento prima ottenuto e poi revocato, ricercando chi ne abbia la responsabilità;
A nostro avviso, un danno erariale vi è stato, non solo perché ottenuto un finanziamento pubblico, poi revocato, si è spesa una ingente somma, a fronte della quale oltre a non essere stato attivato alcun servizio, rimane nel patrimonio dell’Ente un bene, Palazzo Nuti, il cui reale valore sul mercato e di gran lunga inferiore ai costi sostenuti per l’acquisto, il recupero e l’arredo.
La gestione di tale intervento, è risultata fortemente antieconomica poiché i costi sostenuti dall’Ente comunale per l’adeguamento dell’immobile ad asilo nido, non verranno coperti da nessun contributo e da nessun introito per la gestione di tale servizio.
Ma vi è di più:
In merito alla Mancata rendicontazione e perdita dei contributi comunitari, la Corte dei Conti ha già avuto modo di esprimersi in merito.
A fronte della revoca di un finanziamento della Comunità Europea, a causa della mancata rendicontazione delle spese sostenute per un finanziamento regionale a valere sui fondi comunitari, la Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Lazio, con sentenza 16/01/2017 n.16, confermava il citato danno erariale.
( Si veda schede di sintesi sentenze a cura della Sezione Affari e Studi Giuridici e Legislativi Consiglio Regionale Puglia)
Rimaniamo pertanto in attesa di conoscere le sue determinazioni in merito a quanto richiesto, riservandoci in caso di mancata o insoddisfacente risposta di richiedere la convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dell’art.39 comma 2 del D.lgs.n.267/2000 al fine di accertare:
cosa è stato fatto dal 2012 AL 2017, anno entro il quale avrebbe dovuto entrare in funzione il servizio di asilo nido, dalle due Amministrazioni che si sono succedute, per attivare quanto previsto dal bando per cui era stato ottenuto il contributo?
quanto dichiarato dal responsabile del settore “G”, del Comune di Coreglia Antelminelli, circa l’utenza del servizio: l’utenza che avrebbe usufruito del servizio non era, certamente, quella dichiarata nel “formulario di progetto del servizio” allegato ad ogni richiesta di contributo, di 50 bambini , ma, sostanzialmente, molto inferiore tanto da non arrivare nemmeno ad 1/6 di quello dichiarato.
Il danno derivante dal fatto che il Consiglio Comunale ha deliberato di utilizzare fondi BIM (Bacini Imbriferi Montani) per la restituzione del debito. Ovvero i predetti fondi erano già finalizzati, nella maggior parte, per la realizzazione di opere pubbliche e, pertanto, le stesse, non potranno essere messe in atto con grave danno al patrimonio comunale.
Prendere atto che l’Amministrazione in carica fino al 22.09.2020, ha messo in evidente stato di difficoltà anche l’attuale Amministrazione, la quale si troverà a doversi far carico di un danno procurato da altri e gestire il bilancio comunale con un passivo annuale di euro 69.192,82 per 9 anni.
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