Realizzazione struttura di aggregazione sociale in Ghivizzano Castello. Giorgio Daniele chiede notizie

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Dal gruppo consiliare Rialziamo la testa insieme guidato da Giorgio Daniele, riceviamo e pubblichiamo.

 

Signor sindaco,

continua la nostra azione volta a dimostrare che ciò che abbiamo detto in campagna elettorale non sono state bugie, ma fatti concreti, verità.

Purtroppo tanti sono i casi  da noi presi in esame e, per correttezza, riteniamo  sottoporli quanto prima alla sua conoscenza affinché ne tenga conto nella pianificazione degli interventi che andranno a caratterizzare la sua amministrazione.

Essendo la nuova Giunta, in buona parte costituita da elementi che hanno fatto parte della precedente amministrazione,  vi è una continuità amministrativa che agevolerà la conoscenza e la risposta a quanto da noi richiesto.

 Con questa nota, per precisione la quarta, siamo a chiederle di riferire in merito all’iter del procedimento per la realizzazione di una struttura di aggregazione sociale in Ghivizzano Castello di cui al “Piano Integrato Sociale Regionale 2007/2010 (PISR), contestandone la mancata messa in uso.

 Premesso che:

 Nell’anno 2009 il Comune di Coreglia Antelminelli presentò un progetto per la partecipazione al “Piano Integrato Sociale Regionale 2007/2010 (PISR) e che lo stesso andò a far parte dei 126 progetti inseriti nell’Accordo di Programma;

 Il progetto presentato dal Comune di Coreglia Antelminelli era atto a “favorire l’aggregazione sociale nel paese, l’impegno civile e la socializzazione, l’integrazione tra le varie componenti della società”;

 In data 01 Febbraio 2010 venne firmato l’Accordo di Programma per la realizzazione di progetti nel settore sociale in conformità al PISR 2007/2010 –attuazione 2009/2010.

 All’art. 5, comma 2, (Copertura finanziaria dei progetti contemplati dall’Accordo di Programma) viene specificato:

 “…….omissis…….Nel caso in cui, per ragioni sopravvenute, uno o più progetti previsti dal presente accordo non siano parzialmente o integralmente realizzabili, si applica la rimodulazione o la revoca del finanziamento.”

Dalle informazioni in nostro possesso i lavori eseguiti per attuare il progetto in oggetto, sono terminati in data 25 Giugno 2015;

 Per quanto ci è dato conoscere e constatare, alla data odierna il centro di aggregazione sociale, per il quale è stato ottenuto il contributo di euro 70.000,00, non è stato ancora messo in uso;

 salvo sopravvenuti interventi, il Consigliere Taccini Piero riferisce cha a seguito di un sopralluogo all’interno dei locali di che trattasi, effettuato nel mese di Marzo 2019, ebbe modo di accertare che solo una stanza, di tutte quelle che dovevano essere adibite a quanto predisposto nel progetto, risultava regolarmente terminata con tanto di pavimentazione e tinteggiatura delle pareti. Tutte le altre risultavano allo stato grezzo, senza pavimenti né scialbatura. I bagni, seppur esistenti, non erano funzionanti. Non era apposta la targa all’ingresso come da regolamento. Inoltre, caratteristica essenziale prevista dall’art. 7, comma 1 lettere a), b), c) comma 2 e comma 3 dell’ “Accordo di Programma”,  non risultavano  eliminate le barriere architettoniche;

 ai fini di una compiuta valutazione della problematica suesposta, si precisa che i locali dove avrebbe dovuto sorgere il centro di aggregazione sociale, fanno parte di un antico palazzo denominato “NUTI” già oggetto di richiesta di chiarimenti per la mancata attivazione nei tempi previsti dal bando, di un asilo nido. Tale intervento era compreso nell’Accordo di Programma Quadro “Infrastrutture socio-educative per lo sviluppo locale” e finanziato dalla Regione Toscana con i fondi di cui alla delibera CIPE nr. 3 del 22.03.2006.

Come noto, anche questo progetto non è andato a buon fine in quanto, trascorsi cinque anni dal termine dei lavori, l’asilo nido non è stato attivato e la Regione Toscana, con decreto nr. 4250 del 04.03.2019, ha revocato e richiesto la restituzione del contributo concesso;

 Tutto ciò premesso:

 La invitiamo a riferire per scritto in merito, perché:

 nella conduzione del procedimento, (risultando che  alla data odierna il centro di aggregazione sociale, per il quale è stato ottenuto il contributo di euro 70.000,00, non è stato ancora messo in uso), si potrebbero ravvisare  condotte di una gravità tale da  poter generare un danno erariale a carico del Comune di Coreglia, una volta  verificato, accertato e contestato la sussistenza delle condizioni di cui   All’art. 5, comma 2, (Copertura finanziaria dei progetti contemplati dall’Accordo di Programma) che espressamente dispongono:

“…….omissis…….Nel caso in cui, per ragioni sopravvenute, uno o più progetti previsti dal presente accordo non siano parzialmente o integralmente realizzabili, si applica la rimodulazione o la revoca del finanziamento”.

 

E’ interesse accertare se lo stato dei lavori verificato dal Consigliere Piero Taccini in sede di sopralluogo nel Marzo 2019, risulti a tutt’oggi confermato o quanto diversamente risulti.

E’ del tutto evidente che sussistendo le criticità segnalate, la rimodulazione o revoca del finanziamento di cui all’art.5 comma 2 del su richiamato accordo di programma comporterebbe un buco di bilancio e, per le motivazioni esposte nella segnalazione  inerente alla mancata attivazione dell’ asilo nido nel Palazzo Nuti,  si ravviserebbe un danno erariale.

Rimaniamo pertanto in attesa di conoscere le sue determinazioni in merito a quanto richiesto, riservandoci in caso di mancata o insoddisfacente risposta di richiedere la convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dell’art.39 comma 2 del D.lgs.n.267/2000 al fine di accertare la realizzazione del progetto e la sua correntezza.

In attesa di ricevere risposta scritta, ciascuno per quanto di competenza, nei modi e nei tempi di legge e di regolamento, cordialmente saluto.     “

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