Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.” (Antonio Gramsci)
Giorno 8 dall’esito tampone (giorni di quarantena… meglio non parlarne…)
Oggi vorrei parlarvi di resistenza e solidarietà. Delle truppe partigiane che lavorano ai fianchi per minare le certezze del “coglionavirus” e per smussare i danni che riesce a compiere nel tessuto sociale di ciascuno di noi.
La solidarietà per noi si trasforma in resistenza e i partigiani della resistenza pacifica e formidabile che io conosco sono tanti ed ho modo ogni giorno (durante questo mio lungo soggiorno nel campo di prigionia in cui sono ormai rinchiuso dal 3 ottobre) di apprezzarli in tante piccole, grandi cose.
L’azione ai fianchi dell’anche detto “coronarovirus”, compiuta ieri dalla partigiana Manila, si riassume in solidarietà, ma vuol dire anche consenso, partecipazione, amicizia, cordialità, fratellanza, unione….cuore…
E’ fatta di un sorriso smagliante che ci ha scaldato il cuore; che ha ridotto ed annientato le distanze sociali di chi si trova costretto ad allontanarsi dagli altri suo malgrado.
Ieri si è presentata da noi con un bel semifreddo comperato alla Pasticceria Lucchesi di Barga. E’ salita fino a Renaio per portarci questo piccolo, grande “presente”. Ma a scaldarci il cuore, più del dolce che è destinato a scomparire nelle nostre pance nel giro di massimo un paio di giorni, è stato proprio il suo sorriso che ci ha scaldato nel profondo ed ha annullato tutte le nostre difficoltà, i disagi, le sofferenze, le preoccupazioni di questi giorni. Grazie, Manila. Il tuo sorriso è rimasto lì da ieri, fuori dal cancello del nostro giardino; ed ogni volta che vogliamo stare bene basta uscire e rivederlo.
Le nostre truppe partigiane, la resistenza attiva, la solidarietà, partecipazione, amicizia, cordialità, fratellanza, unione, sono anche quelle di “mamma” Diana, preoccupata perché l’orto ora non dà grandi frutti, ma quelli che dà, puoi star certo che arrivano a destinazione a confortarti. Anche le uova in questo periodo scarseggiano, le galline le usano per loro, ma poche o tante che siano, piuttosto se ne priva in casa per farcele avere lo stesso…
C’è poi la partigiana Annalisa che combatte sul fronte ogni giorno durante il lavoro, che ieri dalla zia Ademara in Valdivaiana è stata a prendere un po’ di rapi del campo che il Giovannino mette da sempre a disposizione della comunità. Ci è andata pensando a noi e bastavano già quelli per farci contenti; invece Annalisa, è scesa anche a Barga a comperarci un po’ di salsiccia fresca, per completare il tutto.
Resistenza e solidarietà vanno di pari passo anche nelle azioni sul fronte barghigiano di Alessio che ha organizzato una vera e propria rete per riuscire a fare avere a mia figlia i libri di scuola che le avevo acquistato ma che erano rimasti abbandonati nella mia auto… Non è stato facile mettere in piedi l’organizzazione logistica, fatta anche di accortezze relative a sicurezza e disinfezione dei libri che a lui erano stati recapitato dalla solita Manila, tramite l’hub di tanti nostri movimenti di sempre: il Bar Sport con l’Elisa Rocco in prima linea. Il tutto partito da Renaio dopo un trattamento a base di doppio sacco dell’immondizia trattato e confezionato con tanto di guanti e mascherina onde evitare qualsiasi contatto tra me e le mie cose e gli altri. Arrivato come detto al Bar Sport, transitato per gli uffici della Fiat a Barga e poi proseguito per gli uffici della Lancia Lunatici di Lucca dove oggi li ritireranno Gaia e la sua mamma. Un grazie in tal senso va anche a Veronica, che dal Conad si è incaricata di ritirare e pagare gli altri libri di scuola che mancavano; e anche lei ha contribuito quindi alla rete di distribuzione organizzata, di cui sopra.
Sembrano bischerate, sciocchezze, cose facili, ma niente è facile se ti trovi rinchiuso in una casa senza la possibilità di poter fare anche le cose più semplici ed elementari della vita quotidiana.
Con questi presupposti, la resistenza si fa ogni giorno più forte, le truppe partigiane piano, piano stanno avendo la meglio su questa malattia che non si sa ancora quando, ma prima o poi è destinata ad arrendersi.
PS
Io intanto attendo in trepidante attesa l’esito dei nostri tamponi che abbiamo fatto martedì o lo faccio con il disincanto che è innato in chi tifa la Viola e spesso pronuncia la famosa frase: “Mai una gioia”.
Relativamente al risultato ci sono infatti vari tipi di sfiga che mi potrebbero toccare: la sfiga 1, la massima, è che entrambi i maledetti referti riportino il terribile “R I L E V A T O” che ci condanna ad allungare la nostra permanenza nel campo di prigionia di Renaio 7 fino a data da destinarsi (e al prossimo tampone). C’è poi la sfiga 2, che non è massima ma insomma rischia di crearti qualche grattacapo di troppo… Mi spiego… se il referto di Valeria riportasse “NON RILEVATO” ed il mio invece “R I L E V A T O” o viceversa, allora viene fuori un vero e proprio casino di gestione logistica della nostra convivenza. Mascherina fissa in casa, camere separate per la notte; tavoli separati per mangiare, bagni diversi (se ne hai due), gatti diversi da accarezzare, ecc.
Ci sarebbe anche la sfiga 3 che consiste nell’arrivo dei risultati, siano essi connessi alla sfiga 1 o 2, solo domenica dopo le 18, quando la Fiorentina perde già 2-0 in casa, con l’Udinese bianconera…
Attendo dunque, rassegnato, il mio destino, qualunque esso sia, ma intanto mi godo i tanti momenti di resistenza e di solidarietà di questi giorni. Dono davvero prezioso.
PS 2
I gatti, dopo il rifiuto del tampone, si sono accontentati della pasticca antipulci e antizecche che hanno però preteso di mangiare con un “rinforzo” di cibogatto.
Sperano che basti ad evitare il contagio. Resta però il problema della movida notturna con i rischi connessi alla sicurezza (gli assalti del gatto incazzereccio della Franca già citato) e quelli relativi al contagio (causati dai randagiogatti terrapiattisti e nomask….)
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